Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2005/09/30
Guerre Stellari, scene tagliate: prime immagini dal DVD di Episodio III
Ain't It Cool News segnala le prime immagini tratte dalle scene tagliate di Guerre Stellari Episodio III: Grievous uccide una Jedi di fronte a Obi-Wan Kenobi; Obi e Anakin tagliano il pavimento con le spade laser per crearsi una via di fuga; Obi e Anakin finiscono in una vasca di liquido (secondo i miei libri, è un serbatoio di carburante o simili); e Yoda arriva su Dagobah.
Mancano, per il momento, scene ben più clou, che so che sono state girate ma mancano dal film: il momento in cui Palpatine spiega ad Anakin chi è il suo vero padre, per esempio... come, non lo sapete?
Il DVD esce il primo novembre.
Mancano, per il momento, scene ben più clou, che so che sono state girate ma mancano dal film: il momento in cui Palpatine spiega ad Anakin chi è il suo vero padre, per esempio... come, non lo sapete?
Il DVD esce il primo novembre.
2005/09/29
Elogio della Pirateria
Dal Corsaro Nero agli hacker, dieci storie di ribellioni creative
Vi segnalo uno dei pochi libri d'informatica in italiano che mi è capitato di leggere ultimamente: Elogio della Pirateria - dieci storie di ribellioni creative. E' un testo ben documentato e pieno di idee provocatorie sulla cosiddetta pirateria disco-cinematografica. Idee che non sempre mi sono trovato a condividere, ma che mi sono piaciute abbastanza da scrivere una prefazione, anche perché Carlo Gubitosa, l'autore, è amico di posta elettronica da una vita.
Un altro motivo per cui segnalo il testo è la licenza con la quale è distribuito: la Creative Commons "Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0", consultabile in Rete. E' insomma un libro libero, che può essere riprodotto e distribuito, con ogni mezzo fisico, meccanico o elettronico, a condizione che la riproduzione del testo avvenga integralmente e senza modifiche, ad uso privato e a fini non commerciali.
Il libro è in vendita nelle librerie a 9 euro o acquistabile online. Il suo codice ISBN è 8889385375. L'editore è Terre di mezzo . Comunque la pensiate sulla pirateria, vi garantisco che dopo aver letto questo libro avrete molto su cui riflettere.
Guerre Stellari su Internet prima che al cinema: colpa degli addetti ai lavori
Prima di andare a caccia di streghe fra gli utenti, i signori di Hollywood farebbero bene a guardarsi in casa. Ricordate il clamore che fece la distribuzione di Guerre Stellari Episodio III nei circuiti P2P prima ancora che uscisse al cinema? Be', è colpa di un addetto ai lavori di una casa di post-produzione. Uno che per il cinema ci lavora, insomma.
Come riferisce la Associated Press, il 27 settembre scorso sono state accusate formalmente otto persone. Secondo la ricostruzione depositata in tribunale a Los Angeles, il ventottenne Albert Valente ha preso una copia del film dal centro di post-produzione dove lavorava e dove venivano preparati gli screener (le copie su DVD date in anteprima ai critici) e l'ha data a un amico. Quest'amico l'ha data a un suo amico, che poi l'ha passato a tre amici, uno dei quali ne ha fatto una copia per il cugino, che poi l'ha prestata a Marc Hoaglin, 36 anni, di Huntington Beach, che è colui che ha messo il film su Internet il 18 maggio.
Valente è accusato di violazione volontaria del diritto d'autore per aver distribuito la propria copia del film e rischia fino a un anno di carcere, come gli altri componenti dell'informale catena di distribuzione. Hoaglin è accusato di aver pubblicato il film su Internet e rischia fino a tre anni di galera.
Episodio III ha raccolto incassi per 380 milioni di dollari soltanto negli USA, secondo l'Internet Movie Database. Una cifra spettacolare che rende poco plausibili le pretese perdite dovute alla pirateria cinematografica.
Fra l'altro, Dan Glickman, capo della MPAA, dice che i responsabili sono stati identificati grazie a segni univoci nascosti nelle varie copie d'anteprima del film destinate ai critici.
Mi sa che non hanno ancora capito, là a Hollywood, che chi guarda un film scaricato da Internet non sarebbe mai andato al cinema a pagare il biglietto, né tanto meno l'avrebbe comperato o noleggiato in DVD; quindi non è un cliente perduto.
L'altra cosa che andrebbe forse capita è che i critici, invece di starsene comodi a casa a vedersi i film in DVD in anteprima, farebbero bene a prendere il loro augusto sedere e ficcarlo nella poltrona di un cinema, come tutte le persone normali. Così non solo si chiuderebbe la falla degli screener, ma i critici potrebbero anche avere la reazione autentica del pubblico in sala.
Andare alla prima assoluta di Episodio III, gremita di fan sfegatati (in costume!!), e vederli uscire in imbarazzato silenzio a fine film è molto più illuminante di qualsiasi recensione scritta nello splendido isolamento di una redazione. Ve lo garantisco per esperienza.
Come riferisce la Associated Press, il 27 settembre scorso sono state accusate formalmente otto persone. Secondo la ricostruzione depositata in tribunale a Los Angeles, il ventottenne Albert Valente ha preso una copia del film dal centro di post-produzione dove lavorava e dove venivano preparati gli screener (le copie su DVD date in anteprima ai critici) e l'ha data a un amico. Quest'amico l'ha data a un suo amico, che poi l'ha passato a tre amici, uno dei quali ne ha fatto una copia per il cugino, che poi l'ha prestata a Marc Hoaglin, 36 anni, di Huntington Beach, che è colui che ha messo il film su Internet il 18 maggio.
Valente è accusato di violazione volontaria del diritto d'autore per aver distribuito la propria copia del film e rischia fino a un anno di carcere, come gli altri componenti dell'informale catena di distribuzione. Hoaglin è accusato di aver pubblicato il film su Internet e rischia fino a tre anni di galera.
Episodio III ha raccolto incassi per 380 milioni di dollari soltanto negli USA, secondo l'Internet Movie Database. Una cifra spettacolare che rende poco plausibili le pretese perdite dovute alla pirateria cinematografica.
Fra l'altro, Dan Glickman, capo della MPAA, dice che i responsabili sono stati identificati grazie a segni univoci nascosti nelle varie copie d'anteprima del film destinate ai critici.
Mi sa che non hanno ancora capito, là a Hollywood, che chi guarda un film scaricato da Internet non sarebbe mai andato al cinema a pagare il biglietto, né tanto meno l'avrebbe comperato o noleggiato in DVD; quindi non è un cliente perduto.
L'altra cosa che andrebbe forse capita è che i critici, invece di starsene comodi a casa a vedersi i film in DVD in anteprima, farebbero bene a prendere il loro augusto sedere e ficcarlo nella poltrona di un cinema, come tutte le persone normali. Così non solo si chiuderebbe la falla degli screener, ma i critici potrebbero anche avere la reazione autentica del pubblico in sala.
Andare alla prima assoluta di Episodio III, gremita di fan sfegatati (in costume!!), e vederli uscire in imbarazzato silenzio a fine film è molto più illuminante di qualsiasi recensione scritta nello splendido isolamento di una redazione. Ve lo garantisco per esperienza.
2005/09/25
[IxT] Antibufala: 3 cent per Alessandra ustionata
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "rpol2", Chiara Facc*** e "mindstream".
Sta circolando un appello che chiede aiuto per una bambina gravemente ustionata (mostrata nella foto accanto, che qui riporto in versione sfocata e ridotta) e promette 3 cent per ogni copia dell'appello inoltrata via e-mail:
"Alessandra a 14 mesi e ha vinto la sua prima lotta con il fuoco. Adesso lotta per il suo futuro. A causa di alta temperatura ha la pelle bruciata e lesione delle ossa di cranio. Non ha mezzo viso. Adesso si trova in ospedale di Krakovia e sta sotto la cura di un cirurgo, specialista di ustioni, Jacek Puchala. La aspettano altre operazioni e lunga reabilitazione alla quale servono i soldi. Ma i genitori non li anno e si sentono impotenti di fronte a questa situazione. Con ogni messaggio mandato ricevono 3 centesimi."Purtroppo si tratta di una bufala soltanto per metà. Il caso della bambina è infatti autentico, ma non è vero che con ogni messaggio mandato i suoi genitori ricevono 3 centesimi. La condizione gravissima della bimba è documentata, per esempio, dal sito della TV di stato polacca, che indica che la bambina non si chiama Alessandra, ma Oleńka Kuczma [anche se, come notano i lettori, Olenka è diminutivo e vezzeggiativo di Aleksandra], e riporta le coordinate presso le quali si possono davvero effettuare donazioni.
Il suo caso è documentato anche da vari siti antibufala, quasi tutti in lingue a me assolutamente sconosciute (ceco e polacco): se qualche lettore è in grado di mandarmi una traduzione da queste lingue delle pagine che cito nella mia indagine antibufala, la pubblicherò volentieri.
La faccenda dei 3 cent per ogni messaggio inoltrato richiama un altro caso, quello di Rachel, la figlia di George Arlington, che gira da anni. A parte la differenza importante che non esiste alcun George Arlington, mentre il caso di Ola/Olenka è autentico, non c'è alcun metodo tecnico che consenta di tracciare un semplice messaggio e-mail inoltrato da una casella all'altra. Pertanto, tutti gli appelli che dicono 'inoltra per donare x centesimi' fanno disinformazione.
Nel caso di Ola/Olenka, inoltre, manca persino un'indicazione di quale ente o organizzazione dovrebbe tracciare e donare questi 3 cent, e come al solito prima di inoltrare bisognerebbe chiedersi perché mai verrebbe organizzata questa sottospecie di 'lotteria della vita', in cui il facoltoso sponsor eroga soldi soltanto se c'è gente che inoltra il messaggio: se per caso non si raggiunge il numero di inoltri necessario, che succede? Lasciano morire la bambina?
La mia indagine antibufala è a vostra disposizione.
Ciao da Paolo.
2005/09/24
Aggiornamento sul caso Platinway
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "chiaramalt***", "f.suffred***" e "pardini".
Il sito Anti-Phishing Italia riferisce un importante aggiornamento a proposito del caso Platinway (la fantomatica società che recentemente ha spammato mezza Italia con un'offerta di lavoro facile e sicuro da svolgere comodamente via Internet da casa): come segnalavo nella newsletter e nel blog pochi giorni fa, dietro quest'offerta c'è il riciclaggio di denaro sporco.
Se avete risposto all'annuncio e avete affidato le vostre coordinate bancarie a Platinway, siete nei guai. Infatti Anti-phishing.it riferisce che una utente, allettata dall'offerta, ha risposto comunicando i propri dati bancari e accettando il contratto. Il lavoro consiste nel ricevere delle somme di denaro sul proprio conto corrente e poi trasferirle altrove, trattenendosi una commissione.
Platinway ha subito inviato una prima somma al conto della malcapitata utente. Il problema è che la somma proveniva, tramite phishing, dal conto di un altro utente italiano, che aveva sporto denuncia per la scomparsa della medesima somma dal proprio conto. Così la neo-collaboratrice di Platinway è diventata complice di un crimine.
Non posso che associarmi al consiglio di Anti-Phishing.it: se avete fornito i vostri dati bancari a Platinway o ad altre società che operano via Internet con lo stesso sistema, tenete d'occhio i vostri conti correnti per verificare se ricevono soldi da sconosciuti; denunciate il problema alla Polizia Postale e bloccate il vostro conto per evitare che i truffatori possano utilizzarlo.
Tutti i dettagli sul caso sono nell'apposita pagina del sito Anti-Phishing.it.
Aggiornamento (21:40 24/9/2005): l'esperto di sicurezza che mi ha segnalato in anticipo il pericolo Platinway mi dice che questa notizia del Sole 24 Ore, datata 3 agosto, è collegata al caso. In sintesi, "un'operazione della Guardia di Finanza di Milano ha portato alla denuncia di 28 persone, sospettate di aver sottratto denaro a 400 titolari di conti correnti online con la tecnica del furto di identità, il cosiddetto 'phishing'... Il denaro sottratto dai malviventi veniva poi dirottato su conti all'estero attraverso la collaborazione di vari intermediari, i quali - intascando commissioni tra il 5% e il 20% - consentivano il transito sui propri conti...Nel corso dell'operazione... sono stati bloccati oltre 1,3 milioni di euro."
Il sito Anti-Phishing Italia riferisce un importante aggiornamento a proposito del caso Platinway (la fantomatica società che recentemente ha spammato mezza Italia con un'offerta di lavoro facile e sicuro da svolgere comodamente via Internet da casa): come segnalavo nella newsletter e nel blog pochi giorni fa, dietro quest'offerta c'è il riciclaggio di denaro sporco.
Se avete risposto all'annuncio e avete affidato le vostre coordinate bancarie a Platinway, siete nei guai. Infatti Anti-phishing.it riferisce che una utente, allettata dall'offerta, ha risposto comunicando i propri dati bancari e accettando il contratto. Il lavoro consiste nel ricevere delle somme di denaro sul proprio conto corrente e poi trasferirle altrove, trattenendosi una commissione.
Platinway ha subito inviato una prima somma al conto della malcapitata utente. Il problema è che la somma proveniva, tramite phishing, dal conto di un altro utente italiano, che aveva sporto denuncia per la scomparsa della medesima somma dal proprio conto. Così la neo-collaboratrice di Platinway è diventata complice di un crimine.
Non posso che associarmi al consiglio di Anti-Phishing.it: se avete fornito i vostri dati bancari a Platinway o ad altre società che operano via Internet con lo stesso sistema, tenete d'occhio i vostri conti correnti per verificare se ricevono soldi da sconosciuti; denunciate il problema alla Polizia Postale e bloccate il vostro conto per evitare che i truffatori possano utilizzarlo.
Tutti i dettagli sul caso sono nell'apposita pagina del sito Anti-Phishing.it.
Aggiornamento (21:40 24/9/2005): l'esperto di sicurezza che mi ha segnalato in anticipo il pericolo Platinway mi dice che questa notizia del Sole 24 Ore, datata 3 agosto, è collegata al caso. In sintesi, "un'operazione della Guardia di Finanza di Milano ha portato alla denuncia di 28 persone, sospettate di aver sottratto denaro a 400 titolari di conti correnti online con la tecnica del furto di identità, il cosiddetto 'phishing'... Il denaro sottratto dai malviventi veniva poi dirottato su conti all'estero attraverso la collaborazione di vari intermediari, i quali - intascando commissioni tra il 5% e il 20% - consentivano il transito sui propri conti...Nel corso dell'operazione... sono stati bloccati oltre 1,3 milioni di euro."
2005/09/16
Antibufala: attenti a Platinway, non è solo spam
Da alcuni giorni sta circolando uno spam piuttosto pesante che reclamizza l'offerta di un'organizzazione che si fa chiamare Platinway Corp. e promette di farvi "diventare manager di una società ed avere una buona paga" e "un profitto sicuro, stabile che riceve ogni mese lavorando su Internet".
Il messaggio di Platinway dice che "tutto quello che Le serve per poter lavorare con noi è: essere residente in Italia, avere un conto bancario in una banca, avere un computer collegato alla rete globale, possedere un po' di tempo libero, e, naturalmente, il desiderio di fare questo lavoro."
Troppo facile per essere vero? La solita fregatura del marketing multilivello? No, stavolta dietro questo spam c'è di peggio. Secondo quanto mi è stato segnalato da un esperto di sicurezza informatica che collabora strettamente con le forze dell'ordine italiane, si tratta di una vera e propria frode (648 bis del codice penale): questi spammer cercano riciclatori, persone comuni e insospettabili attraverso i cui conti far girare soldi derivanti da truffe informatiche e da operazioni di phishing.
Consiglio pertanto di cancellare immediatamente senza approfondimenti questo spam e certamente di non aderire alla loro offerta e neppure di contattare Platinway per saperne di più (il sito citato nello spam, http://www.platinway.com, risulta comunque inaccessibile). Siccome è presumibile che ci sia molta attenzione delle forze di polizia verso Platinway, trovare i vostri nomi fra gli aderenti o interessati potrebbe essere sconveniente.
Il messaggio di Platinway dice che "tutto quello che Le serve per poter lavorare con noi è: essere residente in Italia, avere un conto bancario in una banca, avere un computer collegato alla rete globale, possedere un po' di tempo libero, e, naturalmente, il desiderio di fare questo lavoro."
Troppo facile per essere vero? La solita fregatura del marketing multilivello? No, stavolta dietro questo spam c'è di peggio. Secondo quanto mi è stato segnalato da un esperto di sicurezza informatica che collabora strettamente con le forze dell'ordine italiane, si tratta di una vera e propria frode (648 bis del codice penale): questi spammer cercano riciclatori, persone comuni e insospettabili attraverso i cui conti far girare soldi derivanti da truffe informatiche e da operazioni di phishing.
Consiglio pertanto di cancellare immediatamente senza approfondimenti questo spam e certamente di non aderire alla loro offerta e neppure di contattare Platinway per saperne di più (il sito citato nello spam, http://www.platinway.com, risulta comunque inaccessibile). Siccome è presumibile che ci sia molta attenzione delle forze di polizia verso Platinway, trovare i vostri nomi fra gli aderenti o interessati potrebbe essere sconveniente.
Rimossi tutti i link ai video del Live 8
Da un paio di giorni, AOL ha tolto le pagine che raccoglievano i link ai video dei vari concerti del Live 8. Ora se si digita l'indirizzo della pagina base che fino a pochi giorni fa era dedicata al Live 8 (http://music.channel.aol.com/live_8_concert/home) si arriva a un'altra paginetta che ricorda che "chi vuole rivivere la magia potrà acquistare un cofanetto di 4 DVD del Live 8, che verrà distribuito dalla Capitol Records a partire dal prossimo 8 novembre".
E' stato bello finché è durato. Spero abbiate fatto in tempo a scaricare quello che vi interessava. Io sì :-)
E' stato bello finché è durato. Spero abbiate fatto in tempo a scaricare quello che vi interessava. Io sì :-)
2005/09/15
Antibufala - “Rigenera batterie”, l’indagine in dettaglio
Come promesso, a seguito dei contatti con il rivenditore italiano dei "rigenera batterie" autoadesivi, ho approfondito l'indagine e l'ho pubblicata nell'elenco del Servizio Antibufala. Spero la troviate interessante.
Cerere ha più acqua della Terra?
Secondo HubbleSite, Cerere, il più grande asteroide della cintura degli asteroidi (930 km di diametro), potrebbe avere delle riserve d'acqua dolce immense e addirittura superiori a quelle della nostra Terra.
Con l'aiuto del telescopio spaziale Hubble è stato finalmente possibile determinare la forma di Cerere, che è risultata essere sorprendentemente sferica (di solito gli asteroidi hanno forme molto irregolari), come vedete nell'immagine qui accanto.
Una forma di questo genere, combinata con la sua rotazione su se stesso in nove ore, indica che la struttura dell'asteroide è stratificata. Se non lo fosse, le forze centrifughe l'avrebbero fatto diventare più largo all'equatore che ai poli, secondo Lucy McFadden, che ha partecipato all'indagine.
La cosa interessante è che la sostanza che più plausibilmente consente questa rotondità anomala è proprio l'acqua, situata sotto una sottile crosta esterna di altre sostanze. Secondo le stime, se soltanto il 25% di Cerere è costituito da acqua, l'asteroide contiene più acqua dolce di quanta ne abbia il nostro pianeta.
Se ve lo state chiedendo, no, non so cos'è il puntino bianco. E non cominciate a dire "Non è una luna, quella... E' una stazione spaziale".
Tre lame, quattro lame, CINQUE lame
Ok, ok, non c'entra assolutamente niente con l'informatica e/o Internet, ma questa è la discarica della mia discarica, e quando leggo una notizia demenziale ne tengo traccia qui, anche se non è informaticamente attinente.
Ricordate? In principio c'era il rasoio monolama. Poi arrivò il bilama, seguito dal trilama. Poi Schick tirò fuori il quadrilama (battezzato Quattro in un impeto di creatività sconfinata). E come ti poteva rispondere Gillette in questa gara a chi ce l'ha più dotato? Con un rasoio pentalama. O è esalama?
Sì, cinque lame davanti, più una sul retro, per tagliare le basette e i peli sotto il naso (grazie all'anonimo commentatore che ha chiarito il numero di lame: l'articolo di CNN parlava di cinque lame, non sei; vatti a fidare).
Eh già, perché si sono accorti che più aumenta il numero delle lame, più la testina diventa una sorta di paletta che non arriva più dappertutto. Così cosa ti inventano i geni del marketing? Un monolama. E così il cerchio si chiude, e il borsellino si apre.
Attendo con trepidazione la prossima novità rivoluzionaria, dallo stesso reparto che ci ha regalato lo shampoo col balsamo per poi "innovare" offrendo lo shampoo senza balsamo: i pannolini lavabili di stoffa.
Ricordate? In principio c'era il rasoio monolama. Poi arrivò il bilama, seguito dal trilama. Poi Schick tirò fuori il quadrilama (battezzato Quattro in un impeto di creatività sconfinata). E come ti poteva rispondere Gillette in questa gara a chi ce l'ha più dotato? Con un rasoio pentalama. O è esalama?
Sì, cinque lame davanti, più una sul retro, per tagliare le basette e i peli sotto il naso (grazie all'anonimo commentatore che ha chiarito il numero di lame: l'articolo di CNN parlava di cinque lame, non sei; vatti a fidare).
Eh già, perché si sono accorti che più aumenta il numero delle lame, più la testina diventa una sorta di paletta che non arriva più dappertutto. Così cosa ti inventano i geni del marketing? Un monolama. E così il cerchio si chiude, e il borsellino si apre.
Attendo con trepidazione la prossima novità rivoluzionaria, dallo stesso reparto che ci ha regalato lo shampoo col balsamo per poi "innovare" offrendo lo shampoo senza balsamo: i pannolini lavabili di stoffa.
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