Gmail: è vera privacy?
Grazie all'invito di un lettore, ho ricevuto una casella di posta su Google Mail e sto provando il servizio. Il mio indirizzo Google è paolo.attivissimo@gmail.com.
La prima impressione è che sia un approccio originale, quasi rivoluzionario, alla gestione della posta. Sarebbe da abbracciare subito se non fosse per le preoccupazioni sulla privacy derivanti - ironicamente - proprio dal fatto che è Google a offrire il servizio. Lo stesso Google che detiene (meritatamente) il monopolio delle ricerche su Internet, e che "può correlare le vostre ricerche con il vostro archivio di posta" e "creare un quadro completo dei vostri rapporti interpersonali" catalogando gli indirizzi delle persone alle quali scrivete.
Sia chiaro, per ora Google non ha assolutamente fatto nulla di contestabile, ma è abbastanza inevitabile e forse istintivo che quando ci si accorge che un'entità ha raggiunto un livello di potere così elevato vengano dei dubbi del tipo "e se se ne approfittasse?". Dubbi che furono sollevati con Microsoft, per esempio; non vedo perché Google debba esserne immune.
Credo insomma valga la pena di soffermarsi sulle considerazioni di riservatezza prima di abbracciare un gioiello che fa effettivamente gola come Gmail. La Electronic Frontier Foundation ha pubblicato un paio di analisi preliminari che sollevano qualche dubbio tecnico e propongono rimedi per limitare il rischio privacy:
http://www.eff.org/deeplinks/archives/001398.php
http://www.eff.org/deeplinks/archives/001425.php
Nessun commento:
Posta un commento