La danza lenta e il professore di pediatria
Devo tornare a parlare di una bufala già discussa tempo addietro, perché ha ripreso a circolare grazie all'involontaria spintarella di un garante inconsapevole ed apparentemente autorevole.
La bufala in questione è quella della "danza lenta", già discussa a suo tempo, che inizia con una struggente poesia:
Questa poesia è stata scritta da una adolescente malata terminale di cancro. E' stata spedita da un medico. Accertati di leggere anche ciò che c´è scritto nelle frasi finali dopo la poesia.
DANZA LENTA
Hai mai guardato I bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà...
Al termine della poesia c'è questo invito:
Vi prego spedite questa email a tutti quelli che conoscete... è la richiesta di una ragazzina speciale che presto lascerà questo mondo a causa del cancro... Se spedisci questa email al maggior numero di persone possibili, potrai dare a lei ed alla sua famiglia una piccola speranza, perché per ogni nome a cui verrà inviata, The American Cancer Society donerà 1 cent per pagare le sue cure e il piano di guarigione.
L'invito è in realtà una bufala, perché l'American Cancer Society non fa lotterie di questo genere (se non si dovessero raccogliere abbastanza soldi, la ragazzina che fa? Viene lasciata a morire?), e il garante apparente, il professor Alessandro Cicognani, direttore dell'Unità Operativa di Pediatria dell'Università degli Studi di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi, è rimasto coinvolto del tutto involontariamente nella storia.
Contattato telefonicamente, ha chiarito che ha semplicemente ricevuto l'appello e l'ha inoltrato ad alcuni amici perché gli era piaciuta la poesia. Purtroppo, come capita spesso in questi casi, gli amici hanno visto in fondo al messaggio gli estremi del professore e li hanno ritenuti una forma di autenticazione dell'appello e l'hanno inoltrato ai loro amici, e così via.
Il risultato è che il professor Cicognani (citato con il suo permesso) è "perseguitato" da questa storia e riceve una trentina di e-mail tutti i giorni oltre a numerose telefonate di richiesta di chiarimenti. A nulla sono valse, finora, le richieste di bloccare la circolazione dell'appello con gli estremi del professore. La speranza è che la citazione nel Disinformatico contribuisca a frenare la nuova circolazione di quest'appello e dia un po' di sollievo al professore.
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