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2010/11/12
Blekko, alternativa "umana" a Google
Blekko.com si è proposto pubblicamente pochi giorni fa come nuovo motore di ricerca alternativo ai colossi del settore (soprattutto Google e Bing). La sua caratteristica fondamentale è basarsi su una catalogazione dei contenuti di Internet realizzata in gran parte manualmente, etichettando i singoli siti sulla base di una serie di tag (slashtag).
Per esempio, se digitate una parola chiave seguita da "/date" i risultati compaiono ordinati per data; se usate lo slashtag "tech" compaiono i risultati selezionati dai siti che a giudizio di Blekko sono orientati alla tecnologia. Ci sono alcune migliaia di slashtag predefiniti e altri si aggiungeranno con il contributo degli utenti, visto che ogni utente può creare i propri slashtag e condividerli.
Una soluzione un po' da smanettoni e un po' social, insomma, che dovrebbe avere il pregio di eliminare i link non pertinenti e soprattutto le "content farm", i siti-esca che contengono parole chiave disposte a casaccio per attirare traffico ma non forniscono contenuti reali (e anzi spesso offrono infezioni). Il limite di Blekko è che per ora offre solo slashtag in inglese e ha bisogno di fondi per poter gestire il servizio.
Ce la farà, o verrà fagocitato da Google? Vedremo. Nel frattempo Blekko ha già raggiunto il traguardo fondamentale di utilità della Rete, che è fornire con precisione immagini di gatti in pose divertenti senza infiltrazioni di altre immagini non pertinenti o osé: basta digitare "cats /images /humor" per ottenere oltre 5,8 milioni di risultati. Una scorta sufficiente.
Per esempio, se digitate una parola chiave seguita da "/date" i risultati compaiono ordinati per data; se usate lo slashtag "tech" compaiono i risultati selezionati dai siti che a giudizio di Blekko sono orientati alla tecnologia. Ci sono alcune migliaia di slashtag predefiniti e altri si aggiungeranno con il contributo degli utenti, visto che ogni utente può creare i propri slashtag e condividerli.
Una soluzione un po' da smanettoni e un po' social, insomma, che dovrebbe avere il pregio di eliminare i link non pertinenti e soprattutto le "content farm", i siti-esca che contengono parole chiave disposte a casaccio per attirare traffico ma non forniscono contenuti reali (e anzi spesso offrono infezioni). Il limite di Blekko è che per ora offre solo slashtag in inglese e ha bisogno di fondi per poter gestire il servizio.
Ce la farà, o verrà fagocitato da Google? Vedremo. Nel frattempo Blekko ha già raggiunto il traguardo fondamentale di utilità della Rete, che è fornire con precisione immagini di gatti in pose divertenti senza infiltrazioni di altre immagini non pertinenti o osé: basta digitare "cats /images /humor" per ottenere oltre 5,8 milioni di risultati. Una scorta sufficiente.
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