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2012/01/20
Megavideo, interrogativi di una chiusura-shock
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 2012/01/20 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
La chiusura di Megaupload, Megavideo e siti correlati ha avuto effetto anche sugli utenti legittimi di questi siti, ossia quelli che avevano caricato file di cui erano titolari. Per questi utenti non sembra esserci possibilità di rivalsa o rimborso, dato che le condizioni di contratto prevedono esplicitamente il caso di cessazione del servizio senza preavviso e senza rimborso e raccomandano di non depositare l'unica copia di un file presso Megaupload.
Per chi ha usufruito del servizio di Megaupload per scaricare file non sembrano essere previste conseguenze legali, neppure in caso di abbonamento e di scaricamento di file sotto copyright. Va ricordato, inoltre, che in Svizzera lo scaricamento puro (senza condivisione) di file audiovisivi sotto copyright è ammesso; è invece considerato illegale lo scaricamento di programmi per computer (software di lavoro o videogiochi) non autorizzato dai titolari dei programmi stessi.
Molti si sono chiesti come sia possibile che le autorità degli Stati Uniti abbiano chiuso un servizio internazionale: la risposta è che buona parte dei server che ospitavano i file di Megaupload e affini erano situati in territorio statunitense, specificamente in Virginia e nello stato di Washington (c'erano altri server nei Paesi Bassi e in Canada).
Un altro dubbio frequente è quale differenza vi sia fra Megavideo e siti come Youtube. La spiegazione, come descritto nei capi d'accusa, è che Youtube rispetta le leggi sul diritto d'autore, che prevedono la rimozione dei video che violano il copyright quando il titolare del diritto ne fa segnalazione. Megavideo, invece, aveva escogitato un sistema grazie al quale faceva sembrare di aver rimosso i file contestati ma in realtà li manteneva accessibili tramite un altro link. Inoltre Youtube e simili hanno un catalogo pubblico e una classifica pubblica dei propri contenuti; Megavideo no (o meglio, la classifica che pubblicava era fasulla, secondo l'accusa).
La distinzione rispetto a Google o altri motori di ricerca, invece, è che Google è neutrale: offre link di ogni sorta, compresi anche quelli che portano a file pubblicati in violazione del diritto d'autore, e li rimuove su notifica. Megaupload, invece, forniva prevalentemente link a file illegali e non li rimuoveva.
Un altro aspetto curioso di questa vicenda è che il CEO (direttore generale) di Megaupload è Swizz Beatz, rapper e marito della cantante Alicia Keys, stando al New York Post e a BeatBeat.
La chiusura di Megaupload, Megavideo e siti correlati ha avuto effetto anche sugli utenti legittimi di questi siti, ossia quelli che avevano caricato file di cui erano titolari. Per questi utenti non sembra esserci possibilità di rivalsa o rimborso, dato che le condizioni di contratto prevedono esplicitamente il caso di cessazione del servizio senza preavviso e senza rimborso e raccomandano di non depositare l'unica copia di un file presso Megaupload.
Per chi ha usufruito del servizio di Megaupload per scaricare file non sembrano essere previste conseguenze legali, neppure in caso di abbonamento e di scaricamento di file sotto copyright. Va ricordato, inoltre, che in Svizzera lo scaricamento puro (senza condivisione) di file audiovisivi sotto copyright è ammesso; è invece considerato illegale lo scaricamento di programmi per computer (software di lavoro o videogiochi) non autorizzato dai titolari dei programmi stessi.
Molti si sono chiesti come sia possibile che le autorità degli Stati Uniti abbiano chiuso un servizio internazionale: la risposta è che buona parte dei server che ospitavano i file di Megaupload e affini erano situati in territorio statunitense, specificamente in Virginia e nello stato di Washington (c'erano altri server nei Paesi Bassi e in Canada).
Un altro dubbio frequente è quale differenza vi sia fra Megavideo e siti come Youtube. La spiegazione, come descritto nei capi d'accusa, è che Youtube rispetta le leggi sul diritto d'autore, che prevedono la rimozione dei video che violano il copyright quando il titolare del diritto ne fa segnalazione. Megavideo, invece, aveva escogitato un sistema grazie al quale faceva sembrare di aver rimosso i file contestati ma in realtà li manteneva accessibili tramite un altro link. Inoltre Youtube e simili hanno un catalogo pubblico e una classifica pubblica dei propri contenuti; Megavideo no (o meglio, la classifica che pubblicava era fasulla, secondo l'accusa).
La distinzione rispetto a Google o altri motori di ricerca, invece, è che Google è neutrale: offre link di ogni sorta, compresi anche quelli che portano a file pubblicati in violazione del diritto d'autore, e li rimuove su notifica. Megaupload, invece, forniva prevalentemente link a file illegali e non li rimuoveva.
Un altro aspetto curioso di questa vicenda è che il CEO (direttore generale) di Megaupload è Swizz Beatz, rapper e marito della cantante Alicia Keys, stando al New York Post e a BeatBeat.
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