Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2013/02/01
Ruzzle, avversari troppo bravi? Forse stanno barando
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente l'01/02/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
Siete appassionati di Ruzzle, il gioco per iOS e Android che consiste nel comporre il maggior numero possibile di parole unendo le sedici lettere mostrate sullo schermo, confrontandosi con gli amici via Internet? Non siete i soli: Ruzzle dichiara di avere 18 milioni di giocatori.
Il gioco di base è gratuito; Ruzzle guadagna vendendo la versione a pagamento, che permette ai giocatori di avere accesso alle statistiche delle disfide e di allenarsi senza essere collegati a Internet o ad altri giocatori.
C'è chi lo considera un buon esercizio per la mente, e c'è anche chi si sorprende e si sente a disagio perché viene battuto sistematicamente dagli avversari. Non è detto che sia questione di superiorità linguistica degli altri giocatori: infatti esistono dei siti e dei programmi per barare a Ruzzle.
Si chiamano cheater o solver e funzionano in modo molto semplice: si digitano nella griglia di caselle del sito le lettere presenti nello schema di Ruzzle e si clicca sul pulsante di avvio. In pochi secondi il cheater restituisce l'elenco delle parole presenti nello schema e al giocatore non resta che digitarle sul proprio smartphone o tablet. Ci sono anche delle app per barare senza computer accanto.
Per sapere se qualcuno sta barando a Ruzzle ci sono due tecniche fondamentali ma per nulla informatiche: chiedergli che cosa vuol dire la parola complicatissima che ha trovato e giocare faccia a faccia invece che via Internet.
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