L’esperto informatico Graham Cluley segnala in particolare due casi di tentata truffa legati all’invasione russa dell’Ucraina.
Il primo caso è una mail che finge di provenire da donne ucraìne che offrono di mostrare le proprie grazie in chat a pagamento. Andando a controllare il sito che organizza il servizio emergono rimpalli da un sito a un altro e soprattutto strane condizioni contrattuali, fra le quali spicca il fatto che il foro competente per eventuali controversie legali sarebbe quello di Frankfort, nel Kentucky, un po’ lontano dal teatro del conflitto.
Non c’è modo di verificare che le donne in questione siano realmente ucraìne o che i soldi spesi in questa maniera arrivino effettivamente alle persone in difficoltà in Ucraina. La situazione drammatica di questo paese sembra essere semplicemente la leva emotiva che viene sfruttata in questo momento dai truffatori, per cui consiglio di essere particolarmente cauti di fronte a questo tipo di offerte.
Tenete presente, inoltre, che ci sono truffatori che non si limitano a questo tipo di inganno, ma vanno ben oltre, invitando le vittime a chat gratuite che diventano ben presto bollenti. Il loro obiettivo, in questo caso, è convincere le vittime a esibirsi personalmente in video, usando la tecnica del “se mi fai vedere qualcosa tu, ti faccio vedere qualcosa anch’io”, e poi ricattarle minacciando di pubblicare il video della chat, magari mandandola specificamente agli amici o al partner sentimentale, i cui nomi vengono facilmente trovati dai ricattatori grazie alle informazioni che le persone pubblicano sui social network.
L’informatico Graham Cluley segnala anche un altro tipo di truffa, nel quale una mail inviata da un sedicente “Esercito dell’Ucraina” chiede sostegno economico e dice che la Banca Nazionale dell’Ucraina ha aperto un conto speciale per la raccolta di fondi, anche tramite criptovalute come i bitcoin.
La cosa strana è che il link presente nella mail (copia su Archive.org) porta davvero al sito reale della Banca Nazionale dell’Ucraina, specificamente alla sua pagina che annuncia realmente l’apertura di un conto speciale a sostegno delle forze armate ucraine, proprio come dice la mail truffaldina, ma c’è un trucco.
Le coordinate di pagamento indicate nella mail dei truffatori sono differenti da quelle riportate sul sito reale della banca. La banca indica dei numeri di conto normali, mentre la mail dei truffatori riporta un wallet o portafogli in bitcoin (bc1qv729ckc4m256vzjsmvwg4gcerdkh64zr7hp8f8).In altre parole, i truffatori stanno approfittando di una notizia reale, e del buon cuore delle persone, per imbrogliare.
Per fortuna sembra che per ora l’imbroglio stia andando maluccio: dato che il registro delle transazioni delle criptovalute è pubblico, possiamo sapere quanti soldi sono passati dal wallet usato dai truffatori. Al momento ammontano a circa 279 dollari, versati ai criminali da otto vittime.
Fate attenzione, e se volete fare donazioni, rivolgetevi soltanto a intermediari conosciuti e affidabili; non fidatevi dei link ricevuti via mail o tramite WhatsApp e simili.
Nessun commento:
Posta un commento