Rischia di chiudere l'istituto di ricerca italiano che ha promosso la dieta mediterranea
Ci sono già 3100 adesioni, molte di nomi ben noti per la difesa dei cittadini, alla petizione pubblicata su Il Fatto Alimentare per mantenere in vita l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), che rischia di essere soppresso o accorpato.
Secondo l'articolo del Fatto Alimentare, “Il programma prevede una riduzione ulteriore dei fondi che porterebbero all’esaurimento di quel poco di ricerca indipendente nel campo alimentare che si fa in Italia... La ricerca nell’ambito della nutrizione deve continuare a essere pubblica, e non può rispondere a logiche produttive o a interessi di parte. Pensare di risparmiare chiudendo l’Istituto, oltre che eticamente inaccettabile, è un’operazione fallimentare, perché porterebbe all’aumento della spesa sanitaria nel medio termine.”
Mi sembra una chiusura ridicola in un paese come l'Italia, che ha fatto del buon mangiare e del ben mangiare un punto d'orgoglio e di successo internazionale oltre che di salute, per cui segnalo l'esistenza di quest'iniziativa (che mi è stata segnalata da un lettore, pgc) per invitare il ministro dell'agricoltura italiano a riconsiderare l'ipotesi di smantellare l'INRAN.
Non sono mai stato particolarmente favorevole alla raccolta di “firme” o adesioni via Internet, ma penso che valga la pena di approfittare della petizione corrente per scoprire cos'è l'INRAN, cosa fa a tutela dei cittadini e cosa può comportare la sua scomparsa; soprattutto in tempi nei quali impazzano bufale alimentari di ogni genere, serve un'autorità indipendente, per non finire nelle mani degli uffici marketing e dei pallonari di turno. Sapevate, per esempio, che l'INRAN pubblica delle linee guida per una sana alimentazione italiana liberamente scaricabili? Sapevate che il professor Carlo Cannella, quello di Superquark, era stato presidente dell'INRAN? Io no.
Pubblico queste righe anche per creare uno spazio di discussione sull'argomento. Intanto ho sottoscritto l'appello. Informatevi e valutate se è il caso che lo facciate anche voi.