Credit: ProPublica. |
Forse questa storia farà ricredere qualcuno di questi ottimisti che riversano la propria esistenza nel più grande archivio di schedatura di massa della storia del mondo.
Facebook è stata colta a offire pubblicità mirata a chi era stato classificato, da Facebook stesso, come “persona che odia gli ebrei” o che aveva manifestato interesse per argomenti tipo “Come bruciare gli ebrei” oppure “Storia di come gli ebrei rovinano il mondo”. Lo ha scoperto ProPublica.org, dimostrando pubblicamente che non si trattava di una teoria ma di un fatto in maniera molto semplice: ha acquistato da Facebook pubblicità mirata proprio per queste specifiche categorie. Facebook ha approvato gli acquisti nel giro di quindici minuti.
ProPublica ha pubblicato screenshot e dettagli del procedimento, descrivendolo con precisione e notando che Facebook descriveva la categoria pubblicitaria specificamente includendo la parola polacca Antysemityzm, che probabilmente non ha bisogno di traduzione.
Propublica sottolinea anche l’incredibile dettaglio delle categorie pubblicitarie offerte da Facebook: sono oltre ventinovemila. Altro che “mi profilano solo i gusti negli acquisti che indico io”.
Non è finita: Facebook ha risposto alla denuncia di ProPublica confermando l’esistenza di queste opzioni e dichiarando si tratta di categorie che hanno una partecipazione “incredibilmente piccola” (a quanto pare, quasi duecentomila persone per Facebook sono niente) e che sta “costruendo nuove restrizioni... per prevenire che in futuro accadano altre questioni come questa”. In altre parole, non solo Facebook offriva categorie specifiche per razzismo e discriminazione, ma non sapeva che il suo sistema le offriva finché non gliel‘ha detto ProPublica. Queste categorie erano generate automaticamente dal sistema.
Siete sicuri di voler affidare tutti i dati della vostra vita a un sistema automatico di cui nessuno è realmente al comando e che può essere manipolato in questi modi?