Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2006/02/16
Finalmente un virus/worm per Mac, anche se blando
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "mauriziob****", "ffilippi" e "lelefigo".
Sta destando notevole curiosità la notizia dell'avvistamento di quello che viene definito il primo worm per Mac. La segnalazione è di Macrumors.com.
Per prevenire l'ondata di "te l'avevo detto" e "oddio il Mac è vulnerabile come Windows", consiglio la lettura delle analisi del virus sul forum di Ambrosia Software (questa e questa) e sui siti dei produttori di antivirus Sophos, McAfee, F-Secure. e MacRumors. C'è anche una bella discussione su Slashdot.
Il virus, denominato OSX/Leap.A o OSX/Oomp (riferimento CME-4), si propaga soltanto tramite iChat e arriva sotto forma di un file compresso di nome latestpics.tgz, che si spaccia per una serie di schermate di Leopard, la prossima versione di Mac OS X (che espediente psicologico da sfigati: soltanto un Mac-maniaco terminale potrebbe essere allettato da una cosa del genere... almeno i virus per Windows di solito promettono donne nude).
L'utente-vittima deve scompattare questo file, ottenendo un ulteriore file che ha l'icona di un'immagine (come mostrato qui sopra in una schermata tratta dal sito di McAfee), ma è in realtà un file eseguibile per Mac OS X (versione per processore PPC). L'utente deve poi aprire il file scompattato, che per essere eseguito solitamente chiede la password di Admin.
L'eventuale infezione è immediatamente rilevabile, perché quando viene eseguito il file ostile si apre una finestra di terminale.
In estrema sintesi, si tratta di un virus che è ben lontano dall'eseguirsi spontaneamente non appena si visita una pagina Web o con un doppio clic su un allegato o simili, come accade spesso con Windows.
Ovviamente, se un utente è tanto sconsiderato da dare la propria password senza esitazioni anche se gliela chiede un'immagine, non c'è sistema operativo che tenga: l'anello debole è l'utente, e c'è un limite a quanto un sistema operativo può avvisare l'utente di possibili rischi e proteggerlo contro la sua imprudenza.
È comunque il caso di non essere inutilmente compiacenti ("tanto ho un Mac, cosa vuoi che mi succeda") e di mantenere le sane abitudini di prudenza informatica valide per qualsiasi sistema operativo, Linux compreso: non lavorare con privilegi di amministratore, ma creare un utente non privilegiato e usarlo; avere sempre un occhio di cautela per gli allegati inattesi; non installare qualsiasi cosa capiti a tiro. Volendo, si potrebbe anche investire in un antivirus per Mac.
Qualcuno, fra l'altro, ricorderà un altro "primo virus per Mac OS X", per cui questo in realtà non è propriamente il primo virus per Mac OS X in senso lato, ma il primo worm, ossia il primo programma ostile in grado di autopropagarsi.
Sta destando notevole curiosità la notizia dell'avvistamento di quello che viene definito il primo worm per Mac. La segnalazione è di Macrumors.com.
Per prevenire l'ondata di "te l'avevo detto" e "oddio il Mac è vulnerabile come Windows", consiglio la lettura delle analisi del virus sul forum di Ambrosia Software (questa e questa) e sui siti dei produttori di antivirus Sophos, McAfee, F-Secure. e MacRumors. C'è anche una bella discussione su Slashdot.
Il virus, denominato OSX/Leap.A o OSX/Oomp (riferimento CME-4), si propaga soltanto tramite iChat e arriva sotto forma di un file compresso di nome latestpics.tgz, che si spaccia per una serie di schermate di Leopard, la prossima versione di Mac OS X (che espediente psicologico da sfigati: soltanto un Mac-maniaco terminale potrebbe essere allettato da una cosa del genere... almeno i virus per Windows di solito promettono donne nude).
L'utente-vittima deve scompattare questo file, ottenendo un ulteriore file che ha l'icona di un'immagine (come mostrato qui sopra in una schermata tratta dal sito di McAfee), ma è in realtà un file eseguibile per Mac OS X (versione per processore PPC). L'utente deve poi aprire il file scompattato, che per essere eseguito solitamente chiede la password di Admin.
L'eventuale infezione è immediatamente rilevabile, perché quando viene eseguito il file ostile si apre una finestra di terminale.
In estrema sintesi, si tratta di un virus che è ben lontano dall'eseguirsi spontaneamente non appena si visita una pagina Web o con un doppio clic su un allegato o simili, come accade spesso con Windows.
Ovviamente, se un utente è tanto sconsiderato da dare la propria password senza esitazioni anche se gliela chiede un'immagine, non c'è sistema operativo che tenga: l'anello debole è l'utente, e c'è un limite a quanto un sistema operativo può avvisare l'utente di possibili rischi e proteggerlo contro la sua imprudenza.
È comunque il caso di non essere inutilmente compiacenti ("tanto ho un Mac, cosa vuoi che mi succeda") e di mantenere le sane abitudini di prudenza informatica valide per qualsiasi sistema operativo, Linux compreso: non lavorare con privilegi di amministratore, ma creare un utente non privilegiato e usarlo; avere sempre un occhio di cautela per gli allegati inattesi; non installare qualsiasi cosa capiti a tiro. Volendo, si potrebbe anche investire in un antivirus per Mac.
Qualcuno, fra l'altro, ricorderà un altro "primo virus per Mac OS X", per cui questo in realtà non è propriamente il primo virus per Mac OS X in senso lato, ma il primo worm, ossia il primo programma ostile in grado di autopropagarsi.
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