Al Midem, l'incontro annuale dell'industria musicale a Cannes, circola una voce molto interessante: almeno una delle quattro principali case discografiche mondiali potrebbe abbandonare i sistemi anticopia entro pochi mesi per passare alla vendita di brani in formato MP3 normale.
Lo segnala l'Herald Tribune, che cita anche John Kennedy, boss della IFPI, secondo il quale "ciascuna delle major sta lottando con i vantaggi e gli svantaggi del passaggio agli MP3 privi di ogni restrizione". Il problema, stando ai dati forniti dall'articolo, è che la crescita della musica scaricabile sta rallentando e non compensa il calo nelle vendite di dischi. Secondo Kennedy, il totale delle vendite (digitali e tradizionali) è sceso del 3 o 4 per cento nel 2006.
La spinta verso gli MP3 privi di protezione non arriva, però, dai consumatori, ma dai produttori di lettori: l'anticopia, infatti, viene utilizzato in molti casi per legare l'utente a una specifica marca di lettore e impedirgli di cambiare idea in futuro. L'anticopia strangola la cosiddetta interoperabilità, insomma. L'esempio classico è l'iPod: la musica protetta con il DRM di Apple è migrabile soltanto da un iPod a un altro iPod. I lettori della concorrenza si astengano. E lo Zune di Microsoft è altrettanto restrittivo.
Togliendo l'anticopia verrebbe eliminato questo ostacolo artificiale alla libera concorrenza. Tanto si è ormai visto ampiamente che l'anticopia non serve a nulla: è aggirabile in mille modi e non ferma di certo la pirateria organizzata (e neppure quella spiccola).
Gary Shapiro, presidente della Consumer Electronics Association, dice nell'articolo che si potrebbe fare a meno dei sistemi DRM e comunque guadagnare un bel po' di soldi. Certo, per lui è facile dirlo: non è un discografico, e la vendita di MP3 senza DRM può soltanto ampliare il mercato dei lettori e dell'altro hardware che lui rappresenta.
Di certo sono in corso vari esperimenti: VirginMega e FNAC hanno annunciato la vendita di circa 350.000 canzoni senza anticopia prodotte da etichette indipendenti. Yahoo ha già offerto alcuni brani di artisti molto noti come Norah Jones, Jesse McCartney e altri. Anche Amazon, dice l'articolo dell'Herald Tribune, sta progettando un servizio di scaricamento musicale privo di DRM.
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