Privacy, anonimato e altri trucchi (e pericoli) dei proxy server
In una puntata del Disinformatico radiofonico di qualche settimana fa avevo accennato ai proxy come soluzione per aggirare i limiti geografici imposti da certi siti, come Downlovers.it, fruibili soltanto se l'indirizzo IP dal quale vi collegate appartiene a uno dei paesi che il sito ha scelto di supportare. Spesso questi limiti geografici sono imposti da contratti relativi al diritto d'autore: per esempio, il sito ha il diritto di offrire ai visitatori video o musica soltanto in uno specifico paese.
Il problema nasce quando si avrebbe il diritto di fruire del servizio, perché si è geograficamente nel territorio servito, ma il proprio indirizzo IP, per i vari ghiribizzi della Rete, non è riconosciuto come appartenente al territorio. Ci sono anche altre situazioni nelle quali si avrebbe il diritto di fruire del servizio anche al di fuori del territorio servito: per esempio, chi paga il canone TV dovrebbe poter ricevere lo streaming dei propri canali televisivi anche quando si trova all'estero, ma di norma questo non è possibile (Zattoo, per esempio, ha questo genere di limiti geografici).
A questo punto entrano in scena i proxy server. Un proxy server, o semplicemente proxy, è un computer collegato a Internet che fa da tramite o ripetitore: voi vi collegate al proxy, il proxy si collega al servizio desiderato, e vi passa i dati.
Il sito del servizio dialoga soltanto con il proxy e normalmente non sa che il proxy passa i dati a voi. Di conseguenza, se scegliete un proxy situato nel paese nel quale il servizio desiderato è fruibile (o, se volete essere rigorosi, un proxy avente un indirizzo IP che il servizio desiderato riconosce come appartenente al territorio servito), potete scavalcare le limitazioni geografiche. Questo permette, per esempio, di vedere in streaming i telefilm di Battlestar Galactica in originale (fruibili solo in USA presso Scifi.com) o i contenuti supplementari della BBC (fruibili solo nel Regno Unito).
Ma un proxy permette molto di più: è uno strumento di privacy, di anonimato e di sicurezza preziosissimo per chi vuole o ha bisogno di navigare senza essere tracciato o senza farsi riconoscere. I proxy sono usati da giornalisti, dissidenti, investigatori e persino dai servizi segreti, oltre che da normali cittadini che vogliono impedire che altri ficchino il naso nei loro interessi personali o intercettino le loro comunicazioni private. Io, nel mio piccolo, spesso sono costretto a usare proxy per le mie indagini antibufala, perché il mio indirizzo IP è noto.
Al tempo stesso, un proxy è anche uno strumento efficacissimo e a buon mercato per sorvegliare e regolamentare le navigazioni effettuate da minori o da altre persone per le quali si è responsabili a casa o in ufficio.
Procurarsi un proxy
La parte più impegnativa dell'uso dei proxy è procurarsene uno che funziona nel modo desiderato. Se vi serve semplicemente anonimizzare la vostra navigazione Web, senza fare acquisti o accedere ai siti con limiti geografici, potete rivolgervi semplicemente a siti come Vhide.info, Proxify.com o Youhide.com, che sono web proxy: niente da installare, niente da configurare. Vi basta ricordare che quando volete navigare anonimi, il primo sito da visitare è quello del web proxy: è lì, e non nella casella di navigazione del vostro browser, che immettete il nome del sito che volete realmente visitare.
Per esempio, se volete visitare il sito del Disinformatico senza che si sappia troppo, andate prima a Vhide.info e poi digitate Disinformatico.info nella casella apposita in basso nella finestra di Vhide.info. Tutto qui.
Ci sono anche servizi proxy commerciali, come il celebre Anonymizer.com, che anonimizzano la navigazione usando però software da installare sul proprio computer; sono a pagamento e offrono qualche garanzia di serietà e velocità in più rispetto ai web proxy gratuiti e semplici (leggete però il seguito prima di buttarvi a smanettare).
Se volete una marcia in più, per esempio per accedere a siti geograficamente limitati, dovete procurarvi un proxy server vero e proprio e geograficamente identificato. Il modo più semplice è cercare le parole "proxy server list" su Internet: troverete moltissimi siti (evitate quelli a pagamento) che elencano questi server indicandone l'indirizzo IP e la porta numerica utilizzata, il paese in cui si trovano e il livello di anonimato offerto. Se volete accedere a contenuti Web limitati geograficamente, vi serve un proxy situato in un paese che rientra fra quelli esclusi dalla limitazione. Per esempio, se volete accedere a un sito che offre i propri servizi solo negli Stati Uniti, vi serve un proxy situato negli Stati Uniti.
Il problema è che la maggior parte dei proxy ha vita breve. Quando un proxy funziona bene, si sparge presto la voce, e tutti iniziano a usarlo: così si intasa di utenti e smette di funzionare. Infatti vi accorgerete che molti dei proxy elencati non rispondono e la navigazione non funziona affatto. L'unica cosa da fare è tentarne tanti fino a trovarne uno che ancora risponde.
Configurare un proxy
Per impostare il vostro programma di navigazione in modo che utilizzi un proxy, immettete l'indirizzo IP e la porta del proxy nelle apposite caselle di configurazione, e iniziate a navigare. Le istruzioni specifiche variano a seconda di quale programma usate: cercate istruzioni su Internet (basta immettere "configurare proxy [nome del vostro programma]" in Google) o chiedete a qualche amico o amica che se ne intende. In Firefox italiano per Windows, per esempio, andate in Strumenti - Opzioni - Generale - Impostazioni connessione e attivate Configurazione manuale dei proxy, immettendo i dati nelle caselle corrispondenti, attivate Utilizzare lo stesso proxy per tutti i protocolli e cliccate su OK.
Se volete disabilitare la navigazione tramite proxy, tornate a questo menu e scegliete Connessione diretta a Internet. Tutto qui.
Collaudare un proxy
Per sapere se il vostro indirizzo IP viene mascherato correttamente e verificare che il proxy funzioni, potete andare a uno dei tanti siti di verifica dell'indirizzo IP, come Whatismyip.com. Fatelo prima e durante l'uso di un proxy: se tutto funziona correttamente, noterete due indirizzi IP differenti.
Il passo successivo è vedere se l'uso del proxy vi fa sembrare davvero come se proveniste da un altro paese. Immettete l'indirizzo IP del proxy in un sito di localizzazione geografica (che associa un indirizzo IP al luogo geografico in cui grosso modo si trova il proxy: io, per esempio, risulto essere a Neuchatel), come Geobytes.com.
Fatto questo, ripetete il confronto per sapere quali informazioni della vostra navigazione vengono realmente anonimizzate dal proxy (non tutti i proxy lo fanno). Per questo test potete usare siti come Proxyway.com.
Limiti dei proxy: sicurezza e lentezza
Il proxy è spesso visto come un sistema per proteggersi e navigare anonimi, ma non è tutt'oro quel che luccica: i proxy gratuiti sono spesso lenti e poco affidabili, proprio perché sono gratuiti, e siccome le vostre navigazioni (e quelle di tanti altri utenti) passano attraverso di loro, hanno un consumo di banda molto elevato, con i costi che ne derivano. Quei costi vanno recuperati in qualche modo: o con la pubblicità oppure, ahinoi, rivendendo i vostri dati di navigazione, ossia l'esatto contrario dell'anonimato promesso.
Un proxy, infatti, per sua natura raccoglie tutte le vostre informazioni di navigazione: facendo da tramite, è nella posizione perfetta per acquisire un profilo molto completo delle vostre abitudini internettiane, dei vostri gusti, delle vostre letture. In altre parole, usando un proxy gratuito non c'è alcuna garanzia di vera privacy, se non avete buoni motivi per fidarvi della serietà del proxy.
Un altro limite dei proxy è che isolano rispetto alla destinazione, non al vostro provider: i siti che visitate non sanno chi siete, ma il vostro provider sa che avete visitato un proxy e (almeno in teoria, a livello tecnico) può sapere che cosa avete visitato e scaricato. Di conseguenza, non è consigliabile usare un proxy pensando che in questo modo si possano commettere illeciti impunemente.
Proxy locali e avanzati
I proxy hanno anche moltissime altre funzioni: per esempio, possono essere înstallati e utilizzati localmente per filtrare la navigazione: se l'argomento vi interessa, i nomi da cercare sono Squid e Netcache, ma anche Apache è configurabile come proxy.
Se volete il vero anonimato, potete usare proxy sofisticati, che suddividono la vostra navigazione in mille rivoli apparentemente provenienti da indirizzi differenti, vi consiglio caldamente di studiare Tor e Freenet. Ma questa navigazione ultrasicura è un argomento a parte, che affronteremo in un'altra puntata del Disinformatico.
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