Spam, siamo al delirio

Il guaio è che molta della colpa è degli utenti. Non solo perché c'è sempre qualcuno che risponde a questa pubblicità spazzatura, ma perché gli utenti s'infettano e diventano disseminatori inconsapevoli di questo mare d'immondizia digitale che intasa il traffico della Rete. Di questo passo, uno dei servizi più preziosi della rete, l'e-mail, diverrà inservibile se nessuno interviene pesantemente per rendere poco vantaggioso questo genere di crimine informatico.
Il problema non sembra essere tanto il rintracciamento degli spammer; i loro nomi sono in gran parte noti grazie al lavoro di siti come Spamhaus. Il vero ostacolo è l'applicazione della legge, troppo spesso complicata, bizantina e burocratica di fronte a un reato dove, almeno in apparenza, non si fa male nessuno. Fino al giorno in cui una botnet organizzata da un gruppo di spammer viene usata per sferrare un attacco informatico che mette in ginocchio un'azienda o un paese. Estonia docet.