Miti e realtà del crimine e del terrorismo su Internet spiegati dagli esperti
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Mercoledì 11 marzo alle 18.00, all'Hotel Pestalozzi in Piazza Indipendenza 2 a Lugano, si terrà la conferenza pubblica Il terrorismo vive (anche) di Web. I relatori saranno due esperti di settore, uno della Squadra Mobile italiana e uno dello SCOCI (Servizio di coordinazione per la lotta alla criminalità su Internet) della Polizia federale svizzera (Fedpol). L'ingresso è libero.
Io ci sarò come moderatore e per fornire supporto tecnico, oltre che per conoscere meglio questo settore della Rete così pieno di mitologie giornalistiche e presunti scoop ma al tempo stesso indubbio terreno di battaglia della criminalità organizzata. Sarà l'occasione per capire quante delle misure informatiche in vigore o in embrione sono realmente efficaci e quante sono invece demagogia o, peggio ancora, frutto d'incompetenza da parte dei governanti.
Il dubbio, come sempre, è se si debba davvero rinunciare alla libertà in nome della sicurezza, tenendo presente le celebri parole di Benjamin Franklin: "Coloro che sono disposti a rinunciare alle libertà essenziali in cambio di poca sicurezza temporanea non meritano né la libertà né la sicurezza".
Uno dei tormentoni mediatici di questo settore è quello delle immagini pornografiche che nasconderebbero messaggi di Al Qaeda: vedremo se è mito o realtà. Per stuzzicare la vostra curiosità ho annidato anch'io un messaggio nell'immagine che accompagna quest'articolo. Provate a trovarlo e a decifrarlo. Pubblicherò la soluzione al termine della puntata odierna del Disinformatico radiofonico.
La soluzione
Nei dati EXIF dell'immagine (non quella piccola, ma quella originale, che si raggiunge cliccando sulla versione piccola), quelli che solitamente definiscono le caratteristiche tecniche di una fotografia, c'era annidata la frase "Turn me on, dead man".
A cosa si riferisce? Complimenti a Enrico, che l'ha scovata e interpretata correttamente: allude alla leggenda metropolitana che vuole Paul McCartney morto da tempo e sostituito di nascosto da un sosia. Gli altri Beatles avrebbero lasciato messaggi nascosti nei brani per confessare il segreto. Uno di questi messaggi sarebbe presente nella canzone Revolution #9, che suonata al contrario contiene una voce che sembra dire "Turn me on, dead man!" ("eccitami, uomo morto!"), come potete sentire qui.
Aggiornamento 2009/03/15
Purtroppo l'audio della videoregistrazione della conferenza è risultato inascoltabile a causa di un'interferenza fortissima di origine ignota. Mi scuso con chi sperava di poter vedere o rivedere l'ottima serata, ma l'attrezzatura che in molte altre occasioni ha dato risultati ottimi stavolta mi ha tradito. Visto l'argomento, potrei dire che si è trattato sicuramente di un complotto per non rivelare dati scottanti.
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