La NASA fa il botto: un botto silenzioso, visto che non c'è atmosfera per propagare il suono, ma un botto visibile da quattrocentomila chilometri di distanza.
Oggi, infatti, la sonda automatica LCROSS è destinata a colpire il polo sud lunare a circa 9000 chilometri l'ora, sollevando una nube di polvere che sarà visibile direttamente dalla Terra attraverso un buon telescopio per chi si trova alle longitudini giuste (principalmente negli Stati Uniti). I meno fortunati potranno vedere l'evento tramite NASA TV e seguire le informazioni nella pagina apposita dell'ente spaziale statunitense.
Lo scopo dell'esperimento è analizzare la nube di polvere generata dallo schianto in modo da decifrarne il contenuto chimico, soprattutto in considerazione della recente conferma della presenza d'acqua sulla Luna. Lo spettacolo dovrebbe essere notevole: la NASA ha scelto un cratere al polo sud che sarà in ombra, in modo che la nube sia illuminata dalla luce radente del Sole quando si solleva e offra il massimo contrasto.
Tutti i principali telescopi professionali e amatoriali del mondo sono puntati sull'obiettivo, e una visuale molto speciale verrà offerta dalla sonda vera e propria, che riprenderà l'ìmpatto. La sonda è infatti composta da due parti: l'impattatore principale (circa 2500 chilogrammi), che è in realtà un stadio del missile Centaur che ha portato LCROSS alla Luna, e la sonda vera e propria, che va a schiantarsi anch'essa pochi minuti più tardi, attraversando la nube di polvere e analizzandola in tempo reale.
Niente panico: come spiega anche la NASA, l'impatto non causerà danni permanenti al nostro satellite naturale (produrrà un cratere di circa 5 metri di profondità e 20 di larghezza) né lo sposterà dalla sua orbita (sì, è stato necessario scrivere una FAQ anche per questo genere di dubbi), anche perché la natura bombarda la Luna con oggetti ben più consistenti da milioni di anni. Per chi invece teme che questo bombardamento artificiale scateni una guerra con gli alieni che abitano la Luna, va ricordato che vari veicoli, non solo statunitensi ma anche russi, indiani e giapponesi, si sono già schiantati sulla Luna e non è successo nulla. Qui, per esempio, trovate la lista dei veicoli delle missioni Apollo caduti sulla Luna.
Post eventum: niente da vedere, molto da studiare
Trascurando le perle di giornalismo come quella del Corriere, che parla di "navicella Lacross", di missili ancora da lanciare e sbaglia l'orario italiano d'impatto (le 13.31, non le 10.30), l'impatto è stato deludente dal punto di vista mediatico ma ricco dal punto di vista scientifico.
Da Terra non è risultata visibile, neanche nei telescopi più potenti, l'annunciata nube di polvere sollevata dall'impatto; anche se è mancato lo spettacolo, il fatto stesso che le cose non siano andate secondo i piani significa che c'è ancora molto da scoprire sulla Luna.
È stato comunque possibile seguire tramite NASA TV le immagini trasmesse dalla sonda durante la sua caduta verso la superficie lunare. In particolare, i sensori nel medio infrarosso della sonda LCROSS hanno catturato il lampo dell'impatto dello stadio del razzo Centaur, ossia l'impattatore primario:
Inoltre la sonda LRO, in orbita intorno alla Luna, ha ottenuto delle mappe termiche della zona d'impatto che confermano che la superficie si è scaldata in due punti quando è stata colpita dai due impattatori (lo stadio Centaur e la sonda LCROSS vera e propria). I dati degli altri strumenti di bordo verranno analizzati e pubblicati nelle prossime settimane.
2009/10/18
Sono state pubblicate alcune immagini dell'impatto, riprese dalla sonda LCROSS: ne parlo qui.
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