Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2010/10/14
Torna l’appello per Rachel, con foto-shock
2014/06/07: Questo articolo era stato pubblicato inizialmente su Wired.it qui ma ora non è più disponibile presso il sito originale, per cui lo ripubblico qui, forzandogli la data di pubblicazione originale (2010/10/14).
L'appello di una madre per la figlia malata di cancro, curabile con una raccolta di fondi alla quale si può aderire semplicemente inoltrando il messaggio perché per ogni inoltro la madre riceverà 32 centesimi, è un classico delle catene di Sant'Antonio fasulle di Internet. Circola almeno da dieci anni e man mano si evolve, ma è comunque una
La versione attualmente in circolazione in italiano, corredata dalla garanzia apparente di vari dipendenti di enti pubblici (per esempio l'Agenzia del Territorio sarda, quella romana, l'Agenzia delle Entrate di Ragusa e quella di Varese), è questa:
“Per favore, passa questo messaggio e prenderai parte ad un grande miracolo. Salve, sono una madre di famiglia, ho 29 anni. Dio mi ha benedetto con una bambina. Mia figlia si chiama Rachel e ha 10 mesi. A pochi giorni dalla nascita, i medici le diagnosticarono un cancro al cervello. C'è solo un modo per mantenerla in vita: operarla. Purtroppo mio marito ed io non abbiamo i soldi sufficuenti per farlo e per questo ti chiediamo di aiutarci. Inoltrando questa mail a tutte le persone che puoi. Per ogni persona che aprirà questa mail e che la passerà almeno ad altre tre, riceveremo 32 cent. di dollaro. Per favore, aiutaci. Di cuore...”.
Questa versione esiste anche in spagnolo:
“Si eliminas éste mensaje, honestamente no tienes corazón ... Hola, soy madre de familia, tengo 29 años de edad. Dios me bendijo con una niña. Mi hija se llama Rachel y ella tiene 10 meses de edad. A los pocos días de nacida, los médicos le doagnosticaron cáncer en su cerebro. Sólo hay una manera de mantenerla con vida ... Operararla..... Infelizmente, mi esposo y yo no tenemos el dinero suficiente para ello y por eso solicitamos que nos ayuden.... Pasando este email a todas las personas que puedan.... Cada persona que abre este correo electrónico y pasan al menos a tres personas, recibiremos 32 centavos de dólar .. Por favor, ayúdenos. Sinceramente....
C'è anche una versione francese in cui la bambina si chiama Vanessa (e bisognerebbe chiedersi chi si prende la briga di cambiare i nomi in queste catene e perché lo fa):
“Si vous éliminez ce message vous n'avez pas de coeur. C'est une mère de 29 ans qui a une fillette de 10 mois atteinte d'un cancer cérébral. Elle n'a pas d'argent pour faire opérer sa fille. Chaque personne devra envoyer ce mail au moins à trois personnes et la famille recevra 32 centimes de dollars par mail envoyé. La famille prie qu'on l'aide”.
Tutte queste versioni sono accomunate dall'inclusione di una serie di fotografie piuttosto scioccanti di una neonata coperta da croste e gravi arrossamenti in varie parti del corpo. Le immagini in realtà non c'entrano nulla con il "cancro al cervello" citato nell'appello: questa malattia non produce gli effetti visibili nelle foto, che circolavano già a marzo 2010 con un'altra variante dell'appello insieme a un referto medico in portoghese. Questo referto, però, si è perso nel corso del passaparola: parlava di patologia acantolitica e indicava che il nome della neonata era in realtà Manuela, nata il 21 maggio 2009.
Nelle fotografie si può notare che il cuscino sul quale giace la neonata reca la scritta "Hospital Vila da Serra - Instituto Materno-Infantil”, che corrisponde a questo ospedale brasiliano. Stando al blog Patrulha do Agreste, la bambina ritratta nelle fotografie sarebbe morta poco dopo presso l'ospedale.
Diffondere quest'appello, insomma, è semplicemente inutile e non fa che sottolineare la leggerezza con la quale troppi utenti, dal luogo di lavoro, inoltrano qualunque cosa li commuova senza chiedersi se sia plausibile e diffondendo impietosamente immagini di una bambina che con tutta probabilità non c'è più. Un “Inoltra a tutti” in meno e un pensiero in più per i genitori di Manuela non guasterebbero.
L'appello di una madre per la figlia malata di cancro, curabile con una raccolta di fondi alla quale si può aderire semplicemente inoltrando il messaggio perché per ogni inoltro la madre riceverà 32 centesimi, è un classico delle catene di Sant'Antonio fasulle di Internet. Circola almeno da dieci anni e man mano si evolve, ma è comunque una
La versione attualmente in circolazione in italiano, corredata dalla garanzia apparente di vari dipendenti di enti pubblici (per esempio l'Agenzia del Territorio sarda, quella romana, l'Agenzia delle Entrate di Ragusa e quella di Varese), è questa:
“Per favore, passa questo messaggio e prenderai parte ad un grande miracolo. Salve, sono una madre di famiglia, ho 29 anni. Dio mi ha benedetto con una bambina. Mia figlia si chiama Rachel e ha 10 mesi. A pochi giorni dalla nascita, i medici le diagnosticarono un cancro al cervello. C'è solo un modo per mantenerla in vita: operarla. Purtroppo mio marito ed io non abbiamo i soldi sufficuenti per farlo e per questo ti chiediamo di aiutarci. Inoltrando questa mail a tutte le persone che puoi. Per ogni persona che aprirà questa mail e che la passerà almeno ad altre tre, riceveremo 32 cent. di dollaro. Per favore, aiutaci. Di cuore...”.
Questa versione esiste anche in spagnolo:
“Si eliminas éste mensaje, honestamente no tienes corazón ... Hola, soy madre de familia, tengo 29 años de edad. Dios me bendijo con una niña. Mi hija se llama Rachel y ella tiene 10 meses de edad. A los pocos días de nacida, los médicos le doagnosticaron cáncer en su cerebro. Sólo hay una manera de mantenerla con vida ... Operararla..... Infelizmente, mi esposo y yo no tenemos el dinero suficiente para ello y por eso solicitamos que nos ayuden.... Pasando este email a todas las personas que puedan.... Cada persona que abre este correo electrónico y pasan al menos a tres personas, recibiremos 32 centavos de dólar .. Por favor, ayúdenos. Sinceramente....
C'è anche una versione francese in cui la bambina si chiama Vanessa (e bisognerebbe chiedersi chi si prende la briga di cambiare i nomi in queste catene e perché lo fa):
“Si vous éliminez ce message vous n'avez pas de coeur. C'est une mère de 29 ans qui a une fillette de 10 mois atteinte d'un cancer cérébral. Elle n'a pas d'argent pour faire opérer sa fille. Chaque personne devra envoyer ce mail au moins à trois personnes et la famille recevra 32 centimes de dollars par mail envoyé. La famille prie qu'on l'aide”.
Tutte queste versioni sono accomunate dall'inclusione di una serie di fotografie piuttosto scioccanti di una neonata coperta da croste e gravi arrossamenti in varie parti del corpo. Le immagini in realtà non c'entrano nulla con il "cancro al cervello" citato nell'appello: questa malattia non produce gli effetti visibili nelle foto, che circolavano già a marzo 2010 con un'altra variante dell'appello insieme a un referto medico in portoghese. Questo referto, però, si è perso nel corso del passaparola: parlava di patologia acantolitica e indicava che il nome della neonata era in realtà Manuela, nata il 21 maggio 2009.
Nelle fotografie si può notare che il cuscino sul quale giace la neonata reca la scritta "Hospital Vila da Serra - Instituto Materno-Infantil”, che corrisponde a questo ospedale brasiliano. Stando al blog Patrulha do Agreste, la bambina ritratta nelle fotografie sarebbe morta poco dopo presso l'ospedale.
Diffondere quest'appello, insomma, è semplicemente inutile e non fa che sottolineare la leggerezza con la quale troppi utenti, dal luogo di lavoro, inoltrano qualunque cosa li commuova senza chiedersi se sia plausibile e diffondendo impietosamente immagini di una bambina che con tutta probabilità non c'è più. Un “Inoltra a tutti” in meno e un pensiero in più per i genitori di Manuela non guasterebbero.
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