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2013/06/28
Quanto vale un account rubato, e cosa se ne fanno i ladri?
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 28/06/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
Se custodire
con attenzione il proprio numero di carta di credito è un gesto di
prudenza abbastanza ovvio per quasi tutti gli internauti (con
l’eccezione di quelli segnalati impietosamente su Twitter da
@needadebitcard),
perché è chiaro che da una carta di credito un truffatore può
ottenere soldi, è meno chiaro il valore economico di un account di
mail o di un social network. Cosa se ne fanno i ladri, e come li
monetizzano?
Presso la
University of Illinois a Chicago è stato presentato uno strumento
consultabile via Internet, Cloudsweeper,
che esamina (se gli date il permesso) il contenuto di una vostra
casella di mail e ne stabilisce il valore sul mercato nero. Il valore
deriva dal fatto che nella casella sono quasi certamente custodite
mail che contengono le password o i link di reset di password dei
vari servizi utilizzati dall’utente. Avere il controllo di una
casella di mail significa poter prendere il controllo di tutti i
servizi commerciali collegati a quella casella (Amazon, iTunes,
Skype, per esempio).
Il
ricercatore di sicurezza Brian Krebs ha pubblicato un articolo
che illustra i vari modi per monetizzare un account di posta rubato:
lo si può vendere come punto di disseminazione di spam, come fonte
di altri dati e indirizzi (per esempio codici di abilitazione di
software o chiavi di accesso a Dropobox o Google Drive), come accesso
a dati e transazioni bancarie (con relative estorsioni) e come
sorgente per violazioni di privacy (anche qui a scopo di estorsione)
e di riservatezza delle attività di lavoro. Un criminale può anche
prendere il controllo di un account di posta e poi contattare la
vittima chiedendo un riscatto per restituirglielo.
Ma quanto
vale un account rubato? Nei posti giusti di Internet, un account su
iTunes vale 8 dollari; quello presso un corriere internazionale ne
vale sei; un account attivo su Facebook o Twitter viene via con due
dollari e mezzo. Deprimente.
Difendersi
richiede l’uso di password robuste e soprattutto differenti per
ciascun servizio, ma anche un gesto di prudenza in più: cancellare
dal proprio archivio di posta tutte le mail che contengono codici di
autorizzazione o
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