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2014/08/29
Se una scimmietta si fa un selfie, di chi è il copyright sulla foto?
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Il diritto d'autore è una bestia strana. Nel 2011, il fotografo David Slater era in Indonesia e – secondo le ricostruzioni giornalistiche presentate all'epoca, in particolare quella del Daily Mail – si è visto sottrarre la fotocamera da una scimmietta, che pigiandone a casaccio i comandi ha scattato numerose foto, compreso il bell'autoscatto che vedete qui accanto.
L'immagine ha avuto un notevole riscontro nei media e Slater presumeva di poterne ricavare un buon introito tramite i diritti d'autore, ma Wikipedia ha obiettato che la foto non era di proprietà di Slater ma era libera da diritti, perché non era stata scattata da un essere umano e mancava l'atto creativo che ne faceva un'opera protetta dal copyright. L'enciclopedia libera ha quindi pubblicato la foto del selfie.
Slater ha contestato la pubblicazione della foto, ma il Copyright Office statunitense ha da poco dato ragione in linea di principio a Wikipedia, sottolineando che il diritto d'autore esiste soltanto se l'autore materiale è un essere umano. Nel caso di una foto scattata da un animale sottraendo una fotocamera, insomma, non basta essere proprietari della fotocamera: occorre che vi sia un contributo creativo umano significativo nella creazione dell'immagine.
Su questo tema, inoltre, il Copyright Office ha pubblicato una bozza della sua guida normativa aggiornata di ben 1222 pagine, che mette in chiaro che per le leggi statunitensi non sono soggette al diritto d'autore le opere (fotografie, testo, disegni) prodotte “dalla natura, da animali o piante” oppure “asseritamente create da esseri divini o soprannaturali”. Per esempio, un murale dipinto da un elefante non è di proprietà del padrone dell'elefante. Gli autoscatti prodotti dai fantasmi, insomma, non sono protetti dal copyright.
Fonti: Telegraph, Ars Technica.
Aggiornamento (2014/08/29): Newsweek racconta che Slater smentisce la versione pubblicata dal Daily Mail e dice di aver sempre dichiarato di aver scattato lui la foto in questione, che quindi non sarebbe affatto un selfie scimmiesco. Se l'esecutore materiale della foto è Slater (nel senso che ha scelto lui il momento dello scatto e ha premuto lui il pulsante di scatto), tutta la controversia del copyright svanisce, ma sfuma anche il fascino dell'autoscatto da parte di una creatura che ci è così vicina per espressioni e comportamenti. Ringrazio @janesconference per la segnalazione dell'articolo di Newsweek.
Il diritto d'autore è una bestia strana. Nel 2011, il fotografo David Slater era in Indonesia e – secondo le ricostruzioni giornalistiche presentate all'epoca, in particolare quella del Daily Mail – si è visto sottrarre la fotocamera da una scimmietta, che pigiandone a casaccio i comandi ha scattato numerose foto, compreso il bell'autoscatto che vedete qui accanto.
L'immagine ha avuto un notevole riscontro nei media e Slater presumeva di poterne ricavare un buon introito tramite i diritti d'autore, ma Wikipedia ha obiettato che la foto non era di proprietà di Slater ma era libera da diritti, perché non era stata scattata da un essere umano e mancava l'atto creativo che ne faceva un'opera protetta dal copyright. L'enciclopedia libera ha quindi pubblicato la foto del selfie.
Slater ha contestato la pubblicazione della foto, ma il Copyright Office statunitense ha da poco dato ragione in linea di principio a Wikipedia, sottolineando che il diritto d'autore esiste soltanto se l'autore materiale è un essere umano. Nel caso di una foto scattata da un animale sottraendo una fotocamera, insomma, non basta essere proprietari della fotocamera: occorre che vi sia un contributo creativo umano significativo nella creazione dell'immagine.
Su questo tema, inoltre, il Copyright Office ha pubblicato una bozza della sua guida normativa aggiornata di ben 1222 pagine, che mette in chiaro che per le leggi statunitensi non sono soggette al diritto d'autore le opere (fotografie, testo, disegni) prodotte “dalla natura, da animali o piante” oppure “asseritamente create da esseri divini o soprannaturali”. Per esempio, un murale dipinto da un elefante non è di proprietà del padrone dell'elefante. Gli autoscatti prodotti dai fantasmi, insomma, non sono protetti dal copyright.
Fonti: Telegraph, Ars Technica.
Aggiornamento (2014/08/29): Newsweek racconta che Slater smentisce la versione pubblicata dal Daily Mail e dice di aver sempre dichiarato di aver scattato lui la foto in questione, che quindi non sarebbe affatto un selfie scimmiesco. Se l'esecutore materiale della foto è Slater (nel senso che ha scelto lui il momento dello scatto e ha premuto lui il pulsante di scatto), tutta la controversia del copyright svanisce, ma sfuma anche il fascino dell'autoscatto da parte di una creatura che ci è così vicina per espressioni e comportamenti. Ringrazio @janesconference per la segnalazione dell'articolo di Newsweek.
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