Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2017/03/24
Ricatto ad Apple: paga o cancelleremo i dati degli iPhone e di iCloud
Si fanno chiamare “Famiglia Criminale Turca” (“Turkish Crime Family”) e minacciano di cancellare i dati dagli iPhone e dagli account iCloud di almeno 300 milioni di utenti se Apple non pagherà un riscatto entro il 7 aprile. Considerata la portata della minaccia, potreste pensare a una richiesta di riscatto milionaria, ma la Famiglia ha pretese modeste: 75.000 dollari in Bitcoin o Ether oppure 100.000 dollari in carte regalo iTunes.
I ricattatori hanno contattato varie testate giornalistiche per cercare di rendersi visibili e credibili, e sono sicuramente riusciti a farsi notare, ma Motherboard racconta che finora le presunte prove presentate dalla Famiglia sono prive di conferme indipendenti.
Apple ha dichiarato che “non ci sono state violazioni dei sistemi Apple... La presunta lista di indirizzi di mail e di password sembra provenire da servizi di terzi violati in precedenza”.
Al momento non c’è motivo di farsi prendere dal panico, ma storie come questa sono sempre una buona occasione da cogliere per mettere alla prova le proprie impostazioni di sicurezza e chiedersi se sarebbero in grado di reggere a una minaccia di questo genere. Vale la pena, per esempio, di proteggere il proprio account con una password robusta (non ovvia e sufficientemente lunga) e unica (diversa da quelle usate per tutti gli altri servizi online) e con l’autenticazione a due fattori.
E naturalmente non dimenticate l’importanza di un buon backup dei vostri dati, salvato su un supporto scollegato da Internet.
Fonti aggiuntive: Hot For Security.
I ricattatori hanno contattato varie testate giornalistiche per cercare di rendersi visibili e credibili, e sono sicuramente riusciti a farsi notare, ma Motherboard racconta che finora le presunte prove presentate dalla Famiglia sono prive di conferme indipendenti.
Apple ha dichiarato che “non ci sono state violazioni dei sistemi Apple... La presunta lista di indirizzi di mail e di password sembra provenire da servizi di terzi violati in precedenza”.
Al momento non c’è motivo di farsi prendere dal panico, ma storie come questa sono sempre una buona occasione da cogliere per mettere alla prova le proprie impostazioni di sicurezza e chiedersi se sarebbero in grado di reggere a una minaccia di questo genere. Vale la pena, per esempio, di proteggere il proprio account con una password robusta (non ovvia e sufficientemente lunga) e unica (diversa da quelle usate per tutti gli altri servizi online) e con l’autenticazione a due fattori.
E naturalmente non dimenticate l’importanza di un buon backup dei vostri dati, salvato su un supporto scollegato da Internet.
Fonti aggiuntive: Hot For Security.
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