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2019/12/06
Quanto è facile comprare like e account falsi sui social? Lo spiegano i militari NATO
I social network annunciano periodicamente grandi operazioni di pulizia e di eliminazione degli account e dei “like” fasulli e delle notizie false, ma secondo un rapporto appena pubblicato dallo Strategic Communications Centre of Excellence della NATO, c’è ancora moltissimo lavoro da fare.
I ricercatori che hanno redatto il rapporto lo hanno dimostrato molto chiaramente comperando in massa e con poca spesa account, follower e “like” falsi. Lo SCCE, che ha sede a Riga, in Lettonia, è riuscito a comperare circa 54.000 interazioni social non autentiche (follower, like, commenti o visualizzazioni) senza che i social network intervenissero.
Secondo quest’organizzazione della NATO, Facebook, Instagram, Twitter e YouTube non stanno facendo abbastanza e l’autoregolamentazione non sta funzionando. La manipolazione dei social network è un’industria in crescita e i costi operativi sono modestissimi: con soli 300 euro, i ricercatori sono riusciti a procurarsi 3500 commenti online, oltre 25.000 like, 20.000 visualizzazioni di video e 5100 follower. Tutti falsi. E un mese dopo l’80% di questi falsi era ancora online.
In aggiunta, i ricercatori hanno identificato quasi 19.000 account falsi usati per manipolare i social network, spesso con legami a circa 800 pagine social politiche e governative di vari paesi.
La ricerca nota inoltre che i vari social network hanno livelli di efficacia differenti nella gestione dei falsi. Per esempio, Twitter identifica e rimuove piuttosto efficacemente gli account, like e retweet falsi; YouTube è il migliore nel controllare i like falsi e le visualizzazioni fasulle. Facebook e Instagram, invece, sono poco efficaci nella rimozione dei video falsi. Instagram, in particolare, aveva rimosso meno dell’1% dei like non autentici.
Siate quindi prudenti nel dare credito alla popolarità di certi video e account sui social network: per chi vuole ottenere questo genere di successo virtuale a scopo di propaganda o attività commerciale, l’investimento è davvero modesto.
I ricercatori che hanno redatto il rapporto lo hanno dimostrato molto chiaramente comperando in massa e con poca spesa account, follower e “like” falsi. Lo SCCE, che ha sede a Riga, in Lettonia, è riuscito a comperare circa 54.000 interazioni social non autentiche (follower, like, commenti o visualizzazioni) senza che i social network intervenissero.
Secondo quest’organizzazione della NATO, Facebook, Instagram, Twitter e YouTube non stanno facendo abbastanza e l’autoregolamentazione non sta funzionando. La manipolazione dei social network è un’industria in crescita e i costi operativi sono modestissimi: con soli 300 euro, i ricercatori sono riusciti a procurarsi 3500 commenti online, oltre 25.000 like, 20.000 visualizzazioni di video e 5100 follower. Tutti falsi. E un mese dopo l’80% di questi falsi era ancora online.
In aggiunta, i ricercatori hanno identificato quasi 19.000 account falsi usati per manipolare i social network, spesso con legami a circa 800 pagine social politiche e governative di vari paesi.
La ricerca nota inoltre che i vari social network hanno livelli di efficacia differenti nella gestione dei falsi. Per esempio, Twitter identifica e rimuove piuttosto efficacemente gli account, like e retweet falsi; YouTube è il migliore nel controllare i like falsi e le visualizzazioni fasulle. Facebook e Instagram, invece, sono poco efficaci nella rimozione dei video falsi. Instagram, in particolare, aveva rimosso meno dell’1% dei like non autentici.
Siate quindi prudenti nel dare credito alla popolarità di certi video e account sui social network: per chi vuole ottenere questo genere di successo virtuale a scopo di propaganda o attività commerciale, l’investimento è davvero modesto.
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