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2019/12/11
Antibufala: per ANSA, “Una Tesla Model 3 emette più CO2 di una Mercedes turbodiesel”
L’agenzia di stampa ANSA ha pubblicato la notizia (copia su Archive.org) secondo la quale “Una Tesla Model 3 emette più CO2 di una Mercedes turbodiesel”. È falso: o meglio, è vero solo se si scelgono apposta i dati che fanno comodo.
L’asserzione nel titolo della notizia ANSA è molto categorica, ma in realtà descrive solo un caso particolare descritto dalla rivista francese AutoPlus, che ha ripreso una ricerca pubblicata mesi fa dall’ifo Institute (sì, si scrive minuscolo) e già sbufalata da molte fonti all’epoca, compreso il Ministero dell’Ambiente tedesco, come descritto in questa mia analisi.
Inoltre la ricerca considera soltanto le emissioni di CO2, mentre le emissioni delle auto a carburante includono anche varie sostanze inquinanti, come il particolato (polveri sottili) e gli NOx. Non tiene conto del fatto che ogni volta che andiamo a fare benzina rilasciamo e inaliamo vapori di benzene, che è documentatamente cancerogeno. Non forse cancerogeno: lo è con certezza (Gruppo 1 IARC).
Detto questo, la notizia appartiene alla categoria “tortura abbastanza a lungo i dati e ti diranno qualunque cosa tu voglia”, utilissima per acchiappare clic e per alimentare irresponsabilmente polemiche inutili fra chi ha capito che non si può andare avanti ad avvelenare la gente con le auto a carburante e chi cerca ogni appiglio e scusa per non dover affrontare questa realtà.
Basta infatti osservare come sono stati scelti i dati per “dimostrare” che il ciclo di vita completo di una Tesla Model 3 produrrebbe “fra 156 e 181 g/km di CO2, contro i 141 g/km di una Mercedes C220d”: è stato preso il caso tedesco, “assumendo per la produzione tedesca di energia elettrica un fattore di emissione di CO2, medio di 0,55 kg/kWh, da cui risulta che [il] fabbisogno energetico di 15 kWh per 100 km della Tesla Model 3 comporta alla fonte 83 g/km di CO2, nel mix attuale tedesco.” A questo valore, spiega ANSA, si aggiungono fra 73 e 98 g/km derivanti dalla produzione e dallo smaltimento delle batterie.
Ma la stessa ricerca nota che “secondo i dati l'Agenzia Europea dell'Ambiente (2019), l'intensità delle emissioni di CO2, per la produzione elettrica in Francia è inferiore a 0,100 kg/kWh”. Ossia cinque volte minore di quella in Germania (0,55 kg/kWh).
E se si prende questo valore, al posto di 83 g/km vanno messi 16,6 g/km. Sommando il caso peggiore di produzione e smaltimento delle batterie (98 g/km), la Tesla Model 3 arriva a 114,6 g/km, mentre la Mercedes sta a 141 g/km.
In altre parole, si conferma il principio che se l’auto elettrica viene prodotta e alimentata con energie pulite genera decisamente meno inquinamento e meno CO2 della concorrenza diesel. E il nucleare francese, piaccia o no, formalmente è pulito in termini di CO2. Non solo: le reti elettriche mondiali stanno diventando progressivamente più pulite. Il gasolio non può fare altrettanto.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
L’asserzione nel titolo della notizia ANSA è molto categorica, ma in realtà descrive solo un caso particolare descritto dalla rivista francese AutoPlus, che ha ripreso una ricerca pubblicata mesi fa dall’ifo Institute (sì, si scrive minuscolo) e già sbufalata da molte fonti all’epoca, compreso il Ministero dell’Ambiente tedesco, come descritto in questa mia analisi.
Inoltre la ricerca considera soltanto le emissioni di CO2, mentre le emissioni delle auto a carburante includono anche varie sostanze inquinanti, come il particolato (polveri sottili) e gli NOx. Non tiene conto del fatto che ogni volta che andiamo a fare benzina rilasciamo e inaliamo vapori di benzene, che è documentatamente cancerogeno. Non forse cancerogeno: lo è con certezza (Gruppo 1 IARC).
Detto questo, la notizia appartiene alla categoria “tortura abbastanza a lungo i dati e ti diranno qualunque cosa tu voglia”, utilissima per acchiappare clic e per alimentare irresponsabilmente polemiche inutili fra chi ha capito che non si può andare avanti ad avvelenare la gente con le auto a carburante e chi cerca ogni appiglio e scusa per non dover affrontare questa realtà.
Basta infatti osservare come sono stati scelti i dati per “dimostrare” che il ciclo di vita completo di una Tesla Model 3 produrrebbe “fra 156 e 181 g/km di CO2, contro i 141 g/km di una Mercedes C220d”: è stato preso il caso tedesco, “assumendo per la produzione tedesca di energia elettrica un fattore di emissione di CO2, medio di 0,55 kg/kWh, da cui risulta che [il] fabbisogno energetico di 15 kWh per 100 km della Tesla Model 3 comporta alla fonte 83 g/km di CO2, nel mix attuale tedesco.” A questo valore, spiega ANSA, si aggiungono fra 73 e 98 g/km derivanti dalla produzione e dallo smaltimento delle batterie.
Ma la stessa ricerca nota che “secondo i dati l'Agenzia Europea dell'Ambiente (2019), l'intensità delle emissioni di CO2, per la produzione elettrica in Francia è inferiore a 0,100 kg/kWh”. Ossia cinque volte minore di quella in Germania (0,55 kg/kWh).
E se si prende questo valore, al posto di 83 g/km vanno messi 16,6 g/km. Sommando il caso peggiore di produzione e smaltimento delle batterie (98 g/km), la Tesla Model 3 arriva a 114,6 g/km, mentre la Mercedes sta a 141 g/km.
In altre parole, si conferma il principio che se l’auto elettrica viene prodotta e alimentata con energie pulite genera decisamente meno inquinamento e meno CO2 della concorrenza diesel. E il nucleare francese, piaccia o no, formalmente è pulito in termini di CO2. Non solo: le reti elettriche mondiali stanno diventando progressivamente più pulite. Il gasolio non può fare altrettanto.
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