Una volta tanto non è urgente installarli: non introducono miglioramenti importanti della sicurezza, perlomeno per l’utente comune, per cui aggiornatevi se volete, ma non sentitevi particolarmente in obbligo. Non c‘è fretta: Windows 10 continuerà a essere supportato fino a ottobre del 2025.
Come sempre, prima di aggiornare un sistema operativo, fate un backup completo dei vostri dati e delle vostre applicazioni (meglio ancora, dell’intero sistema), controllate che le applicazioni che usate e il vostro hardware siano compatibili con la nuova versione di Windows/MacOS e ritagliatevi un paio d’ore di tempo per l’aggiornamento.
Ho provato a installare sia Windows 11 sia MacOS Monterey, e anche sui miei
computer non particolarmente potenti o recenti non sembrano causare
rallentamenti. In entrambi i casi, il computer stesso vi avvisa se è
compatibile o meno con l’aggiornamento non appena tentate di avviarlo.
Windows 11
La nuova versione del sistema operativo di Microsoft offre un nuovo design
molto pulito, che però ha una scelta probabilmente controversa: il pulsante
Start, che per decenni è stato nell’angolo in basso a sinistra, ora sta in
basso al centro della Taskbar, sovvertendo abitudini e automatismi ben radicati nella
memoria muscolare degli utenti. Si può riportare a sinistra andando nelle impostazioni di Windows 11.
A parte questo, una novità interessante di Windows 11 è che vi girano o gireranno anche le applicazioni Android, grazie al Windows Subsystem for Android (WSA), anche se con alcune limitazioni hardware e geografiche. C’è una gestione più potente dei monitor multipli e delle finestre multiple, arriva un nuovo Store delle app Microsoft e ci sono alcune migliorie per i gamer. Ma non ho visto nulla che mi faccia correre ad installarlo.
MacOS 12 (Monterey)
Il nuovo MacOS è installabile anche su computer piuttosto vecchiotti (ho appena finito di installarlo su un Mini del 2014). Anche qui non ci sono miglioramenti che fanno venire fretta di installarlo: sono arrivati gli shortcut, ossia dei “programmi” o script che permettono di automatizzare le operazioni ripetitive (tipo creare una GIF partendo da un video). I Mac possono ora essere usati come monitor e altoparlanti per altri dispositivi, tramite AirPlay: si può mostrare sullo schermo del Mac lo schermo di un iPhone, per esempio. I MacBook recenti hanno una funzione di consumo energetico ridotto (è nelle impostazioni della batteria). C’è un’opzione che consente di limitare notifiche e distrazioni.
La novità forse più interessante è lo Universal Control, che però non è ancora disponibile ma dovrebbe consentire prossimamente di usare una sola tastiera e un solo trackpad o mouse di un Mac per comandare altri Mac e iPad nelle sue vicinanze (che siano sulla stessa rete Wi-Fi e usino lo stesso Apple ID e soprattutto permetterà di trascinare e mollare un file da un dispositivo all’altro.
I nuovi MacBook Pro, per contro, rivelano una magagna piuttosto comica: il loro schermo ha una tacca, il notch, per ospitare la webcam, ma la barra menu situata in alto non ne tiene conto e alcune sue voci finiscono per essere nascoste dalla tacca. Piuttosto imbarazzante, per un’azienda che ha il culto del design e dell’estetica.
Questo tweet https://twitter.com/thelazza/status/1453307197115490317 mostra un problema serio dei nuovi Mac con la tacca per la webcam:
WTF HAHAHAHA HOW IS THIS SHIPPABLE? WHAT IS THIS?! pic.twitter.com/epse3Cv3xF
— Quinn Nelson (@SnazzyQ) October 26, 2021
Il problema è parzialmente risolvibile cambiando le impostazioni dello schermo in modo da sacrificarne una fettina.
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