Ultimo aggiornamento: 2022/01/18 10:20.
Periodicamente arriva qualcuno che dice che dovremmo passare al voto elettronico. Qui in Svizzera, per esempio, un recente sondaggio di Deloitte citato da La Regione indica che “L’84% degli svizzeri vorrebbe avere la possibilità di votare per via elettronica”.
Matteo Flora spiega bene perché continua a essere una pessima idea, con o senza blockchain, open source, firme digitali, checksum o altre tecnologie spacciate per miracolose. E no, l’Estonia non è una scusa, come Matteo spiega bene verso la fine del video. Sono perfettamente d’accordo.
Questa è la scaletta del video:
00:00 - Introduzione: ancora una pessima idea...
01:47 - I requisiti di voto anonimo e segreto
04:30 - Il requisito di fiducia e trasparenza
06:39 - Gli attacchi al voto cartaceo e la scalabilità
08:58 - La questione degli attacchi che scalano
11:25 - Macchine di voto, Open Source, fiducia
13:52 - Macchine di voto e checksum e ancora fiducia
17:37 - Il trasporto dei voti
20:17 - Il server centrale e la "fiducia ultima"
22:44 - L'attacco alla Fiducia (Trump, Biden e Leonardo...)
24:54 - E cosa ci dici del voto "online"?
27:05 - Voto elettronico in Estonia e Germania
31:35 - ...e la BlockChain?
31:53 - Conclusioni e ringraziamenti
Il video di Tom Scott citato come ispirazione da Matteo Flora è questo (in inglese):
Se volete un ulteriore approfondimento, consiglio questa discussione in video con Stefano Quintarelli, informatico ed ex presidente dell'AgID, e Carlo Piana, avvocato esperto di tecnologie digitali, a proposito della possibilità di prossima sperimentazione del voto elettronico in Italia previsto da un recente decreto.
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