Ultimo aggiornamento: 2022/07/27 22:10.
Si è conclusa tardi ieri sera (alle 23:55 del 21 luglio, ora italiana), dopo
sette ore e cinque minuti, la prima attività extraveicolare (EVA) di Samantha
Cristoforetti, che è anche la prima di una donna europea, è una delle
pochissime effettuate da europei usando tute russe, ed è anche l’unica
compiuta da una persona europea usando una tuta russa sulla Stazione Spaziale
Internazionale (le altre furono effettuate sulla stazione russa Mir da
Jean-Loup Chrétien, Thomas Reiter e Jean-Pierre Haigneré). L’EVA è iniziata
formalmente alle 14.50 GMT, con circa 50 minuti di ritardo, ed è terminata
alle 21.55 GMT.
Qui sotto trovate qualche immagine presa dalla diretta-fiume di Nasa TV e Roscosmos. Le foto in alta risoluzione e i video arriveranno nei prossimi giorni. Alcune stanno già spuntando sull’account Flickr di Sam.
Ho caricato su YouTube la mia registrazione della diretta NASA dell’EVA: la
trovate in fondo alla serie di immagini con un indice breve delle sue fasi
salienti. La diretta commentata da Gabriele Mascetti, Responsabile
dell'ufficio volo umano dell’ASI, da Barbara Negri, responsabile dell’unità
Volo umano e Sperimentazione Scientifica e da Paolo D’Angelo, giornalista
della Direzione Comunicazione Istituzionale, è disponibile sul sito dell’ASI
(prima parte;
seconda parte). Su
Astronautinews.it
trovate una cronaca molto dettagliata dell’EVA.
Ho scritto “prima” EVA di Samantha perché credo che se ne prospetti una seconda, dato che durante questa non è stato possibile completare tutti i compiti previsti: sono stati lanciati dieci nanosatelliti, è stata montata una piattaforma temporanea che verrà usata dal braccio robotico europeo, è stato installato un adattatore per payload sul modulo russo Nauka, è stato preparato il pannello di controllo esterno del braccio robotico, è stata sostituita la copertura di una telecamera per migliorarne la nitidezza e sono state effettuate varie altre operazioni, ma non c’è stato tempo di estendere il braccio-passerella Strela per facilitare le prossime EVA.
Normalmente, quando una EVA non completa tutti i lavori previsti ne viene
fatta un’altra con gli stessi membri d’equipaggio, dato che sono quelli che
hanno studiato e provato le operazioni da effettuare. Ma visto il metodo di
lavoro piuttosto improvvisato delle EVA russe (particolarmente evidente ieri,
con ordini e contrordini), è anche possibile che la seconda EVA venga affidata
a qualcun altro.
Oggi (venerdì 22) Artemyev e Cristoforetti hanno
riposato
fino a tardi e hanno trascorso il resto della giornata a pulire le proprie
tute spaziali e a ispezionare gli attrezzi e i cavi di sicurezza.
Nel frattempo è arrivata la notizia che il vettore Falcon 9 che dovrebbe essere usato per portare alla Stazione il cambio di equipaggio, con la missione Crew-5, ha subìto un danno durante il trasporto su strada e questo comporta il rinvio della partenza di circa un mese, a non prima del 29 settembre 2022. Questo potrebbe comportare uno slittamento del rientro di Samantha, previsto attualmente per settembre.
Eccoli pic.twitter.com/WBnNkwIgds
— AlessandroRostellato (@iw3ips) July 21, 2022
Registrazione della diretta NASA
Fra la prima parte e la seconda c’è una leggera sovrapposizione; fra la seconda e la terza mancano una decina di secondi.
Prima parte (uscita dall’airlock a 00:47:00 circa; 1:52:00 inizio lancio nanosatelliti; 2:16:00 collisione di un nanosatellite con uno dei pannelli solari russi; 2:54:00 circa, inizio lavoro all’adattore ERA; fine video a 4:06:12):
Seconda parte (00:00:00 lavoro all’adattatore ERA; 00:45:00 Oleg mostra foto di amici sulla sua cassetta degli attrezzi; 00:47:00 lavoro a protezione telecamera ERA e al pannello comandi del braccio; 2:09:00 traslazione verso e lungo il braccio-passerella Strela; fine video a 2:11:34):
Terza parte (00:15:36 ordine di iniziare procedure di rientro; 01:03:00 rientro nell’airlock e ultime immagini dalle telecamere delle tute; fine video a 1:44:03):
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2022/07/27 16:20. Sono state pubblicate le prime foto dell’EVA:
Fonti aggiuntive: Space.com, Gizmodo.
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