Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2014/04/25
Heartbleed, scappati i buoi qualcuno finanzia il recinto
L'onda lunga della massiccia falla di sicurezza denominata Heartbleed prosegue la propria corsa. Oltre all'annuncio di Apple che alcuni suoi dispositivi sono vulnerabili e vanno quindi aggiornati prontamente e che lo stesso vale per alcuni prodotti IBM, Cisco, VMware, Dell, Intel e NetApp, c'è la notizia che ora finalmente le grandi aziende che per anni hanno beneficiato del software libero e gratuito OpenSSL, che è al centro della falla, ne finanzieranno lo sviluppo.
Può sembrare assurdo, ma un componente fondamentale della sicurezza e della privacy della Rete era gestito da una fondazione che aveva un solo dipendente che lavorava a tempo pieno alla manutenzione di OpenSSL. Inoltre la fondazione riceveva mediamente duemila dollari di donazioni l'anno.
Adesso che è scoppiato il pasticcio si corre ai ripari. La Linux Foundation ha annunciato un programma triennale, con finanziamenti per circa tre milioni e mezzo di dollari, per sostenere i progetti di software libero e aperto essenziali, dando priorità speciale per OpenSSL. Si sono impegnati a donare almeno centomila dollari l'anno per tre anni Amazon, Cisco, Dell, Facebook, Fujitsu, Google, IBM, Intel, Microsoft, NetApp, Rackspace e VMware. Chiunque può donare sin da subito a questo fondo, denominato Core Infrastructure Initiative. Meglio tardi che mai.
Può sembrare assurdo, ma un componente fondamentale della sicurezza e della privacy della Rete era gestito da una fondazione che aveva un solo dipendente che lavorava a tempo pieno alla manutenzione di OpenSSL. Inoltre la fondazione riceveva mediamente duemila dollari di donazioni l'anno.
Adesso che è scoppiato il pasticcio si corre ai ripari. La Linux Foundation ha annunciato un programma triennale, con finanziamenti per circa tre milioni e mezzo di dollari, per sostenere i progetti di software libero e aperto essenziali, dando priorità speciale per OpenSSL. Si sono impegnati a donare almeno centomila dollari l'anno per tre anni Amazon, Cisco, Dell, Facebook, Fujitsu, Google, IBM, Intel, Microsoft, NetApp, Rackspace e VMware. Chiunque può donare sin da subito a questo fondo, denominato Core Infrastructure Initiative. Meglio tardi che mai.
2014/04/18
Heartbleed, alcuni milioni di cellulari e tablet Android sono vulnerabili; (quasi) tutto OK per Apple
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
La falla di sicurezza denominata Heartbleed non è soltanto un problema per i gestori di siti: riguarda anche gli smartphone Android e alcuni dispositivi Apple.
Secondo Google, la versione 4.1.1 di Android, nota come Jelly Bean, è vulnerabile a questa falla di sicurezza di cui tanto si parla da qualche giorno. Sempre Google indica che sono attivi circa un miliardo di dispositivi Android e che circa un terzo di essi ha la versione 4.1.x di Android, per cui si può stimare ragionevolmente che i dispositivi Android vulnerabili siano alcuni milioni.
Google, responsabile di Android, ha già distribuito ai produttori di smartphone la correzione: spetta ora a questi ultimi distribuirla agli utenti. Nel frattempo potete verificare facilmente se siete vulnerabili a Heartbleed usando l'app Heartbleed Detector/ Security Scanner (in italiano Heartbleed Sicurezza Scanner). Controllate bene il nome e l'icona prima di installarla (la vedete qui sotto), perché ci sono parecchie imitazioni fasulle.
L'app comunica soltanto in inglese, ma è comunque abbastanza chiara: se dice “Everything is OK”, va tutto bene, anche se dice che il dispositivo è “affected”. La versione vulnerabile di OpenSSL può infatti essere presente ma con la funzione difettosa disattivata, e in questo caso non comporta rischi.
Per quanto riguarda i Mac, gli iPhone, gli iPod touch e gli iPad, invece, tutto a posto: Apple ha dichiarato che iOS e OS X non hanno mai usato la libreria OpenSSL che è al centro della falla Heartbleed. Ci sono invece problemi per i prodotti Apple Airport Extreme e AirPort Time Capsule, che in alcune versioni usano la libreria OpenSSL difettosa che sta alla base di Heartbleed. I loro utenti farebbero bene a scaricare e installare l'aggiornamento del firmware 7.7.3, per evitare accessi non autorizzati e altri problemi.
La falla di sicurezza denominata Heartbleed non è soltanto un problema per i gestori di siti: riguarda anche gli smartphone Android e alcuni dispositivi Apple.
Secondo Google, la versione 4.1.1 di Android, nota come Jelly Bean, è vulnerabile a questa falla di sicurezza di cui tanto si parla da qualche giorno. Sempre Google indica che sono attivi circa un miliardo di dispositivi Android e che circa un terzo di essi ha la versione 4.1.x di Android, per cui si può stimare ragionevolmente che i dispositivi Android vulnerabili siano alcuni milioni.
Google, responsabile di Android, ha già distribuito ai produttori di smartphone la correzione: spetta ora a questi ultimi distribuirla agli utenti. Nel frattempo potete verificare facilmente se siete vulnerabili a Heartbleed usando l'app Heartbleed Detector/ Security Scanner (in italiano Heartbleed Sicurezza Scanner). Controllate bene il nome e l'icona prima di installarla (la vedete qui sotto), perché ci sono parecchie imitazioni fasulle.
L'app comunica soltanto in inglese, ma è comunque abbastanza chiara: se dice “Everything is OK”, va tutto bene, anche se dice che il dispositivo è “affected”. La versione vulnerabile di OpenSSL può infatti essere presente ma con la funzione difettosa disattivata, e in questo caso non comporta rischi.
Per quanto riguarda i Mac, gli iPhone, gli iPod touch e gli iPad, invece, tutto a posto: Apple ha dichiarato che iOS e OS X non hanno mai usato la libreria OpenSSL che è al centro della falla Heartbleed. Ci sono invece problemi per i prodotti Apple Airport Extreme e AirPort Time Capsule, che in alcune versioni usano la libreria OpenSSL difettosa che sta alla base di Heartbleed. I loro utenti farebbero bene a scaricare e installare l'aggiornamento del firmware 7.7.3, per evitare accessi non autorizzati e altri problemi.
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