Mi avete segnalato in molti questo articolo di Quattroruote che riferisce di una multa e di una sospensione della patente inflitte in Germania a un conducente di una Tesla Model 3 per aver usato lo schermo tattile dell’auto per regolare i tergicristalli, contribuendo alla sua uscita di strada, il 15 marzo 2019.
L’argomentazione del tribunale di Karlsruhe è che lo schermo dell’auto è da considerare “dispositivo elettronico” e quindi non va azionato dal conducente durante la guida, anche perché questo lo porta a distogliere troppo a lungo l’attenzione dalla guida, col risultato, in questo caso, di essere uscito di strada, rischiando di coinvolgere anche altre persone.
Chiaramente questo non è un problema esclusivo di Tesla, visto che sono sempre più numerose le automobili che usano un’interfaccia touch per i propri comandi, ma nel caso di Tesla quest’interfaccia tattile è molto più dominante che in altri veicoli: sulle auto di questa marca sono quasi scomparsi i pulsanti e le leve e moltissime funzioni vengono comandate passando dallo schermo (in particolare nel caso delle Model 3 e Model Y).
Da informatico e da possessore di una Tesla, questo è un problema di interfaccia utente molto interessante e che mi tocca da vicino: fino a che punto è giusto, e quando diventa pericoloso, accorpare i comandi di un’auto su uno schermo touch?
Per questo vorrei chiarire alcuni punti che vengono citati correttamente nell’articolo di Quattroruote ma vengono facilmente sorvolati da una sua lettura sommaria.
Prima di tutto, attenzione alla differenza fra azionare e regolare: non è vero che i tergicristalli possono essere azionati esclusivamente passando dall’interfaccia utente dello schermo. Tutte le Tesla hanno un pulsante fisico di azionamento manuale dei tergicristalli: si trova all’estremità una delle levette integrate nel piantone dello sterzo.
Il pulsante di azionamento (non regolazione) dei tergicristalli sulla levetta situata sul piantone dello sterzo di una Tesla Model 3. Fonte: TeslaTidbits Know. |
Il comando dei tergicristalli della mia Model S. |
Ma l’automobilista in Germania è stato sanzionato per aver cercato di regolare manualmente il funzionamento dei tergicristalli. Questa regolazione, nelle Model 3 e Y, è accessibile soltanto passando dai menu e sottomenu dell’interfaccia touch oppure tramite i comandi vocali (nelle Model S come la mia e nelle Model X, invece, il comando di regolazione è su una leva presente sul piantone; è uno dei motivi che mi ha indotto a preferire la S alla 3). Fra azionare e regolare c'è la stessa differenza, in termini di distrazione dalla guida, che c’è fra accendere l’autoradio e sintonizzare una stazione radio specifica o cercare una canzone specifica da una playlist.
Sulla Model 3, per regolare i tergicristalli si deve cliccare sul simbolo di tergicristalli in basso nella porzione di finestra dedicata ai dati essenziali dell'auto (velocità, luci accese, ecc), in modo da far comparire una finestrella con le velocità selezionabili, e poi selezionare una di queste velocità. In alternativa si preme il pulsante sulla leva di azionamento dei tergicristalli sul piantone: questo fa partire un colpo di tergicristalli e fa aprire sullo schermo direttamente la finestra di regolazione.
Va detto che le Tesla, come molte auto, hanno sensori di azionamento e regolazione in modo automatico dei tergicristalli: se il parabrezza si bagna di colpo, l’evento viene rilevato dal sensore di pioggia (o dalle telecamere, a seconda dei modelli) e si attivano i tergicristalli senza che il conducente debba togliere le mani dal volante. L'ho provato durante vari acquazzoni, entrando e uscendo da gallerie, e funziona egregiamente, per cui la necessità di regolazione manuale è molto rara (e per l’azionamento d’emergenza c’è appunto un pulsante fisico).
I comandi vocali di regolazione dei tergicristalli, invece, sono inaffidabili, soprattutto perché dipendono dalla connessione cellulare: la loro interpretazione, infatti, non avviene a bordo, ma sui server di Tesla. Quindi se non c’è campo, i comandi vocali non funzionano.
La questione più ampia sollevata da questo caso è se funzioni fondamentali come la velocità del tergicristalli vadano affidate a un sottomenu di uno schermo. Le luci di segnalazione d’emergenza (le “quattro frecce”, per intenderci) hanno un tasto specifico, anche su tutte le Tesla, perché questo è un requisito normativo. Ma dover passare dallo schermo e da menu e sottomenu per azionare, per esempio, la direzione della ventilazione (come nelle Model 3 e Y), è un invito a distogliere lo sguardo dalla strada, e lo è anche l’assortimento di schermi che sta dominando il design automobilistico.
L’interno di una Porsche Taycan elettrica, con un display da 16,8 pollici davanti al conducente, uno schermo da 10,9 pollici a destra del volante, uno schermo sulla consolle centrale e un quarto schermo per il passeggero. Fonte: Motor1.com. |
Capisco che un’interfaccia puramente touch consente di ridurre i costi (niente pulsanti con relativi circuiti e diciture da predisporre in tutte le varie lingue) e di aggiungere facilmente funzioni nuove o migliorate, ma c’è una soglia di complessità d’uso oltre la quale quest’interfaccia diventa un pericolo.
Pensiamoci bene, e se abbiamo un’auto di questo genere, prendiamo l’abitudine di riportare lo sguardo sulla strada dopo ogni passo di accesso a menu e sottomenu sul display ed esercitiamoci, a macchina ferma, a memorizzare il percorso di accesso alle funzioni che ci possono servire più prontamente durante la guida. Una distrazione troppo lunga può essere fatale per noi e per gli altri.
Fonti aggiuntive: InsideEVs, Auto Motor und Sport. Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.