E-giornali italiani a pagamento, sicurezza colabrodo: ennesimo fallimento del paywall
Questo è il link diretto all'editoriale di Giorgio Bocca sulla versione iPad a pagamento dell'Espresso del 26 maggio scorso.
È una pagina presa a caso: la regola per consultarle tutte, gratuitamente, è questa:
http://ws.ipad.espresso.repubblica.it/_deploy/pdf/[annomesegiorno]/p_[numeropagina].pdf
E questo è il link diretto alla pagina 5 del Sole 24 Ore del 29 maggio scorso. Non spiego neanche come funziona la regola per consultare le altre; non ce n'è bisogno.
Non ci vuole altro. Niente password da rubare, niente codici strani da digitare. Il paywall, l'invenzione salvifica che doveva consentire all'editoria di entrare nel mondo digitale controllando la distribuzione delle copie attraverso le App e i vari apparecchietti lucchettati come l'iPad e il Kindle, è una fregatura inutile, che danneggia e rende scomoda la vita solo agli utenti onesti, esattamente come gli informatici avevano avvisato. Naturalmente senza essere ascoltati.
La scoperta è stata pubblicata da Andrea Draghetti su Oversecurity.net, dove trovate le istruzioni per molti altri e-giornali italiani e stranieri. Alcune hanno smesso di funzionare, altre sono allegramente ancora aperte nonostante i responsabili siano stati avvisati. Seriamente, cari editori: un URL pubblico per contenuti a pagamento? Ma da chi vi siete fatti fregare?