Linux e Google nei cellulari del prossimo futuro, i colossi tremano
La BBC ha annunciato poco fa che Google ha presentato oggi, come si vociferava da qualche tempo, del software che ambisce a diventare il sistema operativo universale per i cellulari.
Lo scopo del software (a parte generare soldi per Google tramite la pubblicità mirata) è facilitare l'uso di Internet sul telefono. I primi cellulari Googlizzati saranno disponibili nella seconda metà del 2008.
Secondo USA Today, dietro l'iniziativa di Google c'è una coalizione che include l'operatore statunitense Sprint, i fabbricanti Motorola e Samsung, e l'operatore giapponese NTT DoCoMo. La base del sistema operativo sarà Linux con Java.
Considerato che, come nota News.com, ci sono nel mondo un miliardo di telefonini, se l'idea di Google prende piede, Linux potrebbe diventare di colpo il sistema operativo più diffuso del pianeta.
News.com nota che la piattaforma cellulare di Google si chiama Android e aggiunge alla coalizione, denominata Open Handset Alliance, l'operatore giapponese KDDI, Qualcomm, Broadcom, HTC, Intel e Texas Instruments. Non è previsto un vero e proprio telefonino marchiato Google: il software sarà semplicemente installato dai vari fabbricanti di cellulari. Android sarà sotto licenza Apache versione 2.0, sempre secondo News.com.
L'entrata del colosso Google nel mercato della telefonia mobile promette di cambiare radicalmente la situazione attuale, nella quale gli operatori fanno a gara a castrare le potenzialità dei loro cellulari imponendo il modello del "giardino cintato" (walled garden): invece di lasciare che siano gli utenti a inventarsi i servizi andando liberamente su Internet, cercano di spingerli verso i propri servizi proprietari, con risultati frustranti per gli utenti e negativi per gli operatori. Staremo a vedere se Google saprà vincere la sfida non banale di ficcare pubblicità sugli schermi già minuscoli dei cellulari senza far inviperire gli utenti.
Un altro scopo del progetto che potrebbe essere di beneficio a noi consumatori è la standardizzazione: usando una piattaforma gratuita, si risparmiano i costi di licenza (sì, il sistema operativo del telefono si paga, proprio come per i computer; lo pagano i fabbricanti e lo ricaricano sul prezzo di listino) e non c'è bisogno di reinventare la ruota per ogni telefonino che esce, per cui si riducono i costi di sviluppo.
Aggiornamento
Ricevo adesso da Google Italia il comunicato stampa (in formato Word, con buona pace del software aperto). Confermati i primi telefoni entro la seconda metà del 2008 e il nome della piattaforma, Android. La licenza sarà quella di Apache, "una della licenze open source maggiormente dinamiche e gradite agli sviluppatori". Il software sarà gratuito. Ci sarà dalla prossima settimana "un kit di accesso anticipato per ingegneri, per fornire agli sviluppatori gli strumenti necessari per creare applicazioni innovative per la piattaforma."
I membri della coalizione Open Handset Alliance indicati ufficialmente includono Broadcom, China Mobile, eBay, Intel, KDDI, LG, Motorola, NTT DoCoMo, Nuance, Nvidia, Qualcomm, Samsung, Sprint Nextel, Telecom Italia, Telefónica, Texas Instruments, T-Mobile e Wind River.
No, zio Bill non c'è. E non c'è neanche zio Steve. Troppo presi a giocare nei loro giardini cintati, immagino.
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