Facebook a corto di soldi, vende i dati degli utenti
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Alle multinazionali del marketing verrà offerta la possibilità di effettuare sondaggi mirati per valutare l'interesse dei consumatori verso nuovi prodotti, selezionando gli intervistati in base, per esempio, allo stato civile o ai loro gusti sessuali. Questo, perlomeno, il proposito dichiarato da Randi Zuckerberg, responsabile per il mercato globale nonché sorella del ventiquattrenne Mark fondatore di Facebook, al World Economic Forum di Davos.
Al Forum, i responsabili di Facebook hanno dimostrato la velocità di risposta del sistema ponendo in tempo reale varie domande agli utenti in tutto il mondo e restituendo le risposte ai delegati in pochi minuti. Per esempio, sono stati selezionati e interpellati gli utenti in Palestina e in Israele con domande sulla pace globale e sono stati contattati 120.000 utenti statunitensi per chiedere loro se i piani di rilancio economico di Barack Obama secondo loro sarebbero stati sufficienti a salvare l'economia USA (quasi il 60% ha detto di no).
Facebook ha già venduto il sistema di sondaggi, denominato engagement ads ("spot d'impegno"), ad almeno una grande società di ricerca di lavoro. Se siete utenti di Facebook, forse è il caso di dare un'occhiata a quali dati personali avete regalato a questo nuovo strumento di marketing.
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