Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
Informativa privacy e cookie: Questo blog include cookie di terze parti. Non miei (dettagli)
Prossimi eventi pubblici – Sostegno a questo blog – Sci-Fi Universe
Cerca nel blog
2014/02/21
WhatsApp, due o tre cose da sapere
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Scossi dalla vendita a sorpresa di WhatsApp a Facebook? Incerti su cosa fare per difendere la vostra privacy? Ecco qualche qualche dato per orientarvi nella scelta.
Se usate WhatsApp, date il consenso affinché l'app legga periodicamente (non soltanto all'installazione) la vostra intera rubrica telefonica, ne estragga tutti i numeri e li invii ai computer di WhatsApp usando una connessione cifrata. Le altre informazioni presenti nella rubrica (per esempio nomi, indirizzi di mail e indirizzi postali) non vengono inviate a WhatsApp. La società memorizza in forma cifrata sui propri sistemi informatici sia i numeri di telefonino delle persone iscritte a WhatsApp, sia quelli di chi non usa il servizio ma ha il proprio numero memorizzato in una rubrica di un utente WhatsApp (dalle condizioni di contratto, paragrafo 3 e Privacy Notice, e dalle FAQ di WhatsApp).
Se usate WhatsApp su in iPhone, potete bloccare l'accesso dell'app alla vostra rubrica andando in Impostazioni - Privacy - Contatti e disattivando il selettore di WhatsApp. Questo, tuttavia, limiterà molto quello che potete fare con WhatsApp (dalle FAQ di WhatsApp).
Per poter leggere i messaggi di stato di un utente WhatsApp, che sono in sostanza pubblici, è sufficiente avere in rubrica il suo numero di telefonino. “Se non volete che il mondo intero sappia o veda qualcosa, non inviatela come messaggio di stato” (dalle condizioni di contratto, paragrafo 5).
È possibile bloccare un utente indesiderato (istruzioni per Android; BlackBerry; iPhone; Nokia S60 e S40; Windows Phone; BlackBerry 10), che non verrà avvisato del blocco ma potrebbe comunque dedurlo (FAQ di WhatsApp).
L'uso di WhatsApp è vietato ai minori di 16 anni (condizioni di contratto, paragrafo 9), a differenza di Facebook, che vieta i minori di 13 anni.
Quando mandate un messaggio tramite WhatsApp, la società ne registra la data, l'ora e i numeri di telefonino del mittente e del destinatario. Il contenuto di un messaggio non viene archiviato da WhatsApp, a meno che il destinatario non sia in grado di riceverlo: in questo caso resta sui server di WhatsApp fino a 30 giorni. Ciononostante, WhatsApp si riserva l'opzione di archiviare qualunque informazione che la legge californiana gli imponga di conservare (condizioni di contratto, Privacy Notice).
WhatsApp ha avuto molti problemi di sicurezza e intercettabilità nel recente passato e non è chiaro se siano stati tutti risolti. In particolare, è stato a lungo possibile assumere l'identità di un altro utente e leggere il traffico di messaggi, specialmente se gli utenti spiati usano reti WiFi. Visto l'approccio piuttosto disinvolto alla sicurezza da parte dei responsabili di WhatsApp, non è prudente utilizzare il servizio per informazioni private o sensibili.
“Qualora WhatsApp venga acquisita o si fonda con un'entità terza, ci riserviamo il diritto di trasferire o assegnare le informazioni che abbiamo raccolto dai nostri utenti” (dalla Privacy Notice delle condizioni di contratto).
“Abbiamo fatto ai nostri utenti una promessa così importante – niente pubblicità, niente trovate, niente giochini – che avere qualcuno che ci compra sembra terribilmente contrario all'etica. Va contro la mia integrità personale.” – Brian Acton, cofondatore di WhatsApp insieme a Jan Koum, citato da Wired UK prima di vendere WhatsApp a Facebook (citazione originale: “we've made such an important promise to our users -- no ads, no gimmicks, no games -- that to have someone come along and buy us seems awfully unethical. It goes against my personal integrity”).
Scossi dalla vendita a sorpresa di WhatsApp a Facebook? Incerti su cosa fare per difendere la vostra privacy? Ecco qualche qualche dato per orientarvi nella scelta.
Se usate WhatsApp, date il consenso affinché l'app legga periodicamente (non soltanto all'installazione) la vostra intera rubrica telefonica, ne estragga tutti i numeri e li invii ai computer di WhatsApp usando una connessione cifrata. Le altre informazioni presenti nella rubrica (per esempio nomi, indirizzi di mail e indirizzi postali) non vengono inviate a WhatsApp. La società memorizza in forma cifrata sui propri sistemi informatici sia i numeri di telefonino delle persone iscritte a WhatsApp, sia quelli di chi non usa il servizio ma ha il proprio numero memorizzato in una rubrica di un utente WhatsApp (dalle condizioni di contratto, paragrafo 3 e Privacy Notice, e dalle FAQ di WhatsApp).
Se usate WhatsApp su in iPhone, potete bloccare l'accesso dell'app alla vostra rubrica andando in Impostazioni - Privacy - Contatti e disattivando il selettore di WhatsApp. Questo, tuttavia, limiterà molto quello che potete fare con WhatsApp (dalle FAQ di WhatsApp).
Per poter leggere i messaggi di stato di un utente WhatsApp, che sono in sostanza pubblici, è sufficiente avere in rubrica il suo numero di telefonino. “Se non volete che il mondo intero sappia o veda qualcosa, non inviatela come messaggio di stato” (dalle condizioni di contratto, paragrafo 5).
È possibile bloccare un utente indesiderato (istruzioni per Android; BlackBerry; iPhone; Nokia S60 e S40; Windows Phone; BlackBerry 10), che non verrà avvisato del blocco ma potrebbe comunque dedurlo (FAQ di WhatsApp).
L'uso di WhatsApp è vietato ai minori di 16 anni (condizioni di contratto, paragrafo 9), a differenza di Facebook, che vieta i minori di 13 anni.
Quando mandate un messaggio tramite WhatsApp, la società ne registra la data, l'ora e i numeri di telefonino del mittente e del destinatario. Il contenuto di un messaggio non viene archiviato da WhatsApp, a meno che il destinatario non sia in grado di riceverlo: in questo caso resta sui server di WhatsApp fino a 30 giorni. Ciononostante, WhatsApp si riserva l'opzione di archiviare qualunque informazione che la legge californiana gli imponga di conservare (condizioni di contratto, Privacy Notice).
WhatsApp ha avuto molti problemi di sicurezza e intercettabilità nel recente passato e non è chiaro se siano stati tutti risolti. In particolare, è stato a lungo possibile assumere l'identità di un altro utente e leggere il traffico di messaggi, specialmente se gli utenti spiati usano reti WiFi. Visto l'approccio piuttosto disinvolto alla sicurezza da parte dei responsabili di WhatsApp, non è prudente utilizzare il servizio per informazioni private o sensibili.
“Qualora WhatsApp venga acquisita o si fonda con un'entità terza, ci riserviamo il diritto di trasferire o assegnare le informazioni che abbiamo raccolto dai nostri utenti” (dalla Privacy Notice delle condizioni di contratto).
“Abbiamo fatto ai nostri utenti una promessa così importante – niente pubblicità, niente trovate, niente giochini – che avere qualcuno che ci compra sembra terribilmente contrario all'etica. Va contro la mia integrità personale.” – Brian Acton, cofondatore di WhatsApp insieme a Jan Koum, citato da Wired UK prima di vendere WhatsApp a Facebook (citazione originale: “we've made such an important promise to our users -- no ads, no gimmicks, no games -- that to have someone come along and buy us seems awfully unethical. It goes against my personal integrity”).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento