Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2014/02/21
Per il Corriere, l’astronave di Star Trek si chiama “L’Impresa”
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “fede.berto” e “luca.berra*” e alla segnalazione di @musicamante.
Questo è quello che in Italia viene venduto come giornalismo online: un articolo del Corriere della Sera secondo il quale a casa dei Daft Punk “Nel salone, troneggia un personaggio «Chewbacca» a grandezza naturale, dalla saga Guerre Stellari e «L’impresa» di «Star Trek», alto 2 metri.”
Sì, L'Impresa. State già rabbrividendo, lo so. Non ci potete credere, e allora eccovi qui accanto lo screenshot (salvato anche su Freezepage).
Come è possibile che qualcuno scriva sul Corriere (non sul blogghettino di un adolescente: sul Corriere della Sera) in modo così caprino, senza chiedersi che diavolo è “L'Impresa” in Star Trek? Come è concepibile che qualcuno al Corriere dia l'incarico di scrivere di spettacolo a qualcuno che non sa che l'astronave protagonista di innumerevoli puntate di Star Trek si chiama Enterprise e non L'Impresa?
Semplice: date un'occhiata al resto dell'articolo (se così lo si può chiamare senza insultare generazioni di bravi giornalisti) e notate un'altra frase da incorniciare: “Paul McCartney et Ringo Starr, Beyoncé e Jay-Z, nomi noti in tutto il mondo, hanno ballato e applaudito i Daft Punk francesi.”
I “Daft Punk francesi”? Per distinguerli da quelli tedeschi? Dai Daft Punk spagnoli? Già questo insospettisce sulla natura dell'articolo, ma la chicca rivelatrice è quell'“et” così dannatamente, stranamente francese, che puzza come un Camembert nascosto nelle mutande di un seminarista in digiuno. Puzza di testo copiato, incollato e tradotto senza neanche pensare a quello che si sta scopiazzando.
Infatti basta immettere in Google “paul mccartney et ringo starr, Beyonce” per trovare questo articolo di Paris-Match (screenshot qui accanto; Freezepage), che è sostanzialmente identico, praticamente parola per parola, a quello del Corriere, ma senza agghiaccianti virgole in libertà come quelle di “un episodio dove, un personaggio, indossa un casco da robot” partorite dall'anonimo autore della versione pubblicata dal Corriere.
Certo, il Corriere dice che Paris-Match ha pubblicato un articolo sui Daft Punk. Ma non dichiara di aver copiato quell'articolo pari pari, traducendolo oltretutto da cani. Così da cani che non solo ci sono le perle che ho già segnalato, ma secondo il Corriere i Daft Punk hanno anche “una casa comune” che sta “in un bosco con piscina”. La frase originale: “une demeure commune, en bois, avec piscine”. Piangete pure. Se non volete farvi sentire, andate in un bosco. Ma mi raccomando, trovatene uno di quelli con piscina.
Confrontate il testo di Paris-Match con quello del Corriere: il giornale italiano non ha neanche fatto lo sforzo di metterci qualcosina di suo (per esempio la grammatica italiana) prima di schiaffarci sopra un bel “RIPRODUZIONE RISERVATA”. Che alle mie orecchie suona molto come un “Noi possiamo copiare il lavoro altrui, compreso quello dei colleghi, tradurlo con i piedi e spacciarlo per nostro; ma tu non ti permettere di copiare il nostro, pezzente”.
Meno male che in Italia c'è l'Ordine dei Giornalisti a vigilare sulla qualità, l'integrità e la correttezza dell'operato delle testate.
Complimenti, Corriere, bell'esempio da mostrare alle giovani generazioni di aspiranti giornalisti che ancora vorrebbero lavorare onestamente e fanno acrobazie per superare gli esami e conquistare l'agognata tessera del club esclusivo. Complimenti vivissimi. Fare i giornalisti seri, anche nelle grandi testate blasonate, sta diventando veramente un'Enterprise.
Questo è quello che in Italia viene venduto come giornalismo online: un articolo del Corriere della Sera secondo il quale a casa dei Daft Punk “Nel salone, troneggia un personaggio «Chewbacca» a grandezza naturale, dalla saga Guerre Stellari e «L’impresa» di «Star Trek», alto 2 metri.”
Sì, L'Impresa. State già rabbrividendo, lo so. Non ci potete credere, e allora eccovi qui accanto lo screenshot (salvato anche su Freezepage).
Come è possibile che qualcuno scriva sul Corriere (non sul blogghettino di un adolescente: sul Corriere della Sera) in modo così caprino, senza chiedersi che diavolo è “L'Impresa” in Star Trek? Come è concepibile che qualcuno al Corriere dia l'incarico di scrivere di spettacolo a qualcuno che non sa che l'astronave protagonista di innumerevoli puntate di Star Trek si chiama Enterprise e non L'Impresa?
Semplice: date un'occhiata al resto dell'articolo (se così lo si può chiamare senza insultare generazioni di bravi giornalisti) e notate un'altra frase da incorniciare: “Paul McCartney et Ringo Starr, Beyoncé e Jay-Z, nomi noti in tutto il mondo, hanno ballato e applaudito i Daft Punk francesi.”
I “Daft Punk francesi”? Per distinguerli da quelli tedeschi? Dai Daft Punk spagnoli? Già questo insospettisce sulla natura dell'articolo, ma la chicca rivelatrice è quell'“et” così dannatamente, stranamente francese, che puzza come un Camembert nascosto nelle mutande di un seminarista in digiuno. Puzza di testo copiato, incollato e tradotto senza neanche pensare a quello che si sta scopiazzando.
Infatti basta immettere in Google “paul mccartney et ringo starr, Beyonce” per trovare questo articolo di Paris-Match (screenshot qui accanto; Freezepage), che è sostanzialmente identico, praticamente parola per parola, a quello del Corriere, ma senza agghiaccianti virgole in libertà come quelle di “un episodio dove, un personaggio, indossa un casco da robot” partorite dall'anonimo autore della versione pubblicata dal Corriere.
Certo, il Corriere dice che Paris-Match ha pubblicato un articolo sui Daft Punk. Ma non dichiara di aver copiato quell'articolo pari pari, traducendolo oltretutto da cani. Così da cani che non solo ci sono le perle che ho già segnalato, ma secondo il Corriere i Daft Punk hanno anche “una casa comune” che sta “in un bosco con piscina”. La frase originale: “une demeure commune, en bois, avec piscine”. Piangete pure. Se non volete farvi sentire, andate in un bosco. Ma mi raccomando, trovatene uno di quelli con piscina.
Confrontate il testo di Paris-Match con quello del Corriere: il giornale italiano non ha neanche fatto lo sforzo di metterci qualcosina di suo (per esempio la grammatica italiana) prima di schiaffarci sopra un bel “RIPRODUZIONE RISERVATA”. Che alle mie orecchie suona molto come un “Noi possiamo copiare il lavoro altrui, compreso quello dei colleghi, tradurlo con i piedi e spacciarlo per nostro; ma tu non ti permettere di copiare il nostro, pezzente”.
Meno male che in Italia c'è l'Ordine dei Giornalisti a vigilare sulla qualità, l'integrità e la correttezza dell'operato delle testate.
Complimenti, Corriere, bell'esempio da mostrare alle giovani generazioni di aspiranti giornalisti che ancora vorrebbero lavorare onestamente e fanno acrobazie per superare gli esami e conquistare l'agognata tessera del club esclusivo. Complimenti vivissimi. Fare i giornalisti seri, anche nelle grandi testate blasonate, sta diventando veramente un'Enterprise.
Labels:
capre di guerra,
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Star Trek,
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