Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2014/05/16
Con Popcorn Time è facile piratare senza rendersene conto
Un ascoltatore del Disinformatico, Fabio, mi ha chiesto se è legale l'uso del sito Time4popcorn.eu, che consente di guardare quasi istantaneamente film e telefilm recenti e classici su smartphone e tablet Android e su computer Windows, Mac OS X e Linux.
La risposta breve è no: qualunque sito che offra musica, film o telefilm senza il consenso esplicito dei titolari dei diritti di questi prodotti sta commettendo una violazione del diritto d'autore. Il problema di questo sito è che è realizzato in maniera estremamente professionale ed elegante, imitando la grafica di siti legali come Netflix e nascondendo tutte le complicazioni tecniche, per cui può trarre facilmente in inganno l'utente inesperto.
In realtà Time4popcorn.eu è un esemplare di una galassia di siti che si basano sul software Popcorn Time, oggi non più disponibile sul sito ufficiale ma facilmente reperibile altrove in Rete. Questo software si basa sul protocollo BitTorrent e crea un'illusione particolarmente pericolosa. L'utente ha la sensazione di ricevere il film o telefilm in streaming passivo, cosa che in alcuni stati (per esempio la Svizzera) è legale perché la legge punisce soltanto chi dissemina e condivide, ma non chi si limita a ricevere un file (anche se il file è vincolato dal diritto d'autore e non c'è il consenso del titolare dei diritti).
Ma i siti che usano Popcorn Time stanno usando, dietro le quinte, un sistema (BitTorrent) nel quale chi riceve si trova anche inconsapevolmente a ritrasmettere e condividere: in gergo tecnico, chi usa Popcorn Time sta facendo seeding. Quindi chi usa questi siti sta violando la legge anche nei paesi nei quali lo streaming puro di opere vincolate è consentito.
Districarsi fra siti legali e non legali in questo campo non è facile, e siti come Time4popcorn rendono ancora più sfumata la differenza visiva e pratica fra pirati e onesti. Nel dubbio è meglio non fidarsi di siti che non hanno una reputazione commerciale solida e rivolgersi invece a nomi conosciuti e garantiti che hanno il permesso esplicito dei titolari dei diritti su musica, film e telefilm e che chiedono un compenso o visualizzano spot pubblicitari.
La risposta breve è no: qualunque sito che offra musica, film o telefilm senza il consenso esplicito dei titolari dei diritti di questi prodotti sta commettendo una violazione del diritto d'autore. Il problema di questo sito è che è realizzato in maniera estremamente professionale ed elegante, imitando la grafica di siti legali come Netflix e nascondendo tutte le complicazioni tecniche, per cui può trarre facilmente in inganno l'utente inesperto.
In realtà Time4popcorn.eu è un esemplare di una galassia di siti che si basano sul software Popcorn Time, oggi non più disponibile sul sito ufficiale ma facilmente reperibile altrove in Rete. Questo software si basa sul protocollo BitTorrent e crea un'illusione particolarmente pericolosa. L'utente ha la sensazione di ricevere il film o telefilm in streaming passivo, cosa che in alcuni stati (per esempio la Svizzera) è legale perché la legge punisce soltanto chi dissemina e condivide, ma non chi si limita a ricevere un file (anche se il file è vincolato dal diritto d'autore e non c'è il consenso del titolare dei diritti).
Ma i siti che usano Popcorn Time stanno usando, dietro le quinte, un sistema (BitTorrent) nel quale chi riceve si trova anche inconsapevolmente a ritrasmettere e condividere: in gergo tecnico, chi usa Popcorn Time sta facendo seeding. Quindi chi usa questi siti sta violando la legge anche nei paesi nei quali lo streaming puro di opere vincolate è consentito.
Districarsi fra siti legali e non legali in questo campo non è facile, e siti come Time4popcorn rendono ancora più sfumata la differenza visiva e pratica fra pirati e onesti. Nel dubbio è meglio non fidarsi di siti che non hanno una reputazione commerciale solida e rivolgersi invece a nomi conosciuti e garantiti che hanno il permesso esplicito dei titolari dei diritti su musica, film e telefilm e che chiedono un compenso o visualizzano spot pubblicitari.
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