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2016/03/18
Finte multe portano a... Rick Astley?
Da Asheville, in North Carolina, arriva una storia bizzarra: numerosi cittadini
hanno ricevuto delle multe per divieto di sosta da 100 dollari. Già questo è
insolito, perché le multe di questo tipo da quelle parti costano una decina di
dollari e non cento, ma c’è un altro fattore strano e molto informatico: le
multe contengono un codice QR, assente nelle multe standard.
Chi ha provato a usare il codice QR, visualizzandolo con il proprio telefonino, ha scoperto che porta a un video di Rick Astley che canta Never Gonna Give You Up, il suo grande successo del 1987. Che c’entra Rick Astley con i divieti di sosta?
La faccenda pare sempre più assurda e incomprensibile fino al momento in cui i cittadini di Asheville che hanno dimestichezza con la cultura di Internet si rendono conto di essere stati rickrollati: le finte multe sono ispirate a una burla classica degli internauti, che consiste nel proporre in un forum o su un social network quello che sembra essere un link a qualcosa di altamente desiderabile (una foto introvabile, un’anteprima di un gioco o di un film attesissimo) ed è in realtà un link al video di Rick Astley.
La tradizione è nata quasi nove anni fa, a maggio del 2007, nei controversi forum di 4chan, e nel corso degli anni ha visto numerose varianti: quella che usa il codice QR al posto del link normale è soltanto una delle tante, che complessivamente hanno generato oltre 70 milioni di visualizzazioni del video di Rick Astley. Il cantante, fra l’altro, non ha incassato nulla a parte una dozzina di dollari da tutte queste visualizzazioni perché come semplice esecutore e non autore incassa una percentuale molto piccola dei diritti musicali.
L’episodio di Asheville è una burla innocente, ma è una buona occasione per parlare di un problema di sicurezza piuttosto diffuso: molti servizi pubblici (per esempio i parcheggi) usano i codici QR per consentire ai clienti di accedere facilmente a un sito con lo smartphone senza dover digitare un link complicato. Il problema è che ci sono truffatori che applicano codici QR falsi sopra quelli veri e dirottano i clienti verso siti che somigliano a quelli reali ma sono in realtà gestiti dai truffatori, per cui qualunque pagamento effettuato viene dirottato verso i criminali. Meglio quindi ricordarsi di Rick Astley e stare attenti ai codici QR che troviamo in giro: se sono applic ati e non stampati direttamente sui cartelli informativi è opportuno diffidare o almeno controllare con attenzione l’indirizzo al quale portano.
Fonte: Naked Security.
Chi ha provato a usare il codice QR, visualizzandolo con il proprio telefonino, ha scoperto che porta a un video di Rick Astley che canta Never Gonna Give You Up, il suo grande successo del 1987. Che c’entra Rick Astley con i divieti di sosta?
La faccenda pare sempre più assurda e incomprensibile fino al momento in cui i cittadini di Asheville che hanno dimestichezza con la cultura di Internet si rendono conto di essere stati rickrollati: le finte multe sono ispirate a una burla classica degli internauti, che consiste nel proporre in un forum o su un social network quello che sembra essere un link a qualcosa di altamente desiderabile (una foto introvabile, un’anteprima di un gioco o di un film attesissimo) ed è in realtà un link al video di Rick Astley.
La tradizione è nata quasi nove anni fa, a maggio del 2007, nei controversi forum di 4chan, e nel corso degli anni ha visto numerose varianti: quella che usa il codice QR al posto del link normale è soltanto una delle tante, che complessivamente hanno generato oltre 70 milioni di visualizzazioni del video di Rick Astley. Il cantante, fra l’altro, non ha incassato nulla a parte una dozzina di dollari da tutte queste visualizzazioni perché come semplice esecutore e non autore incassa una percentuale molto piccola dei diritti musicali.
L’episodio di Asheville è una burla innocente, ma è una buona occasione per parlare di un problema di sicurezza piuttosto diffuso: molti servizi pubblici (per esempio i parcheggi) usano i codici QR per consentire ai clienti di accedere facilmente a un sito con lo smartphone senza dover digitare un link complicato. Il problema è che ci sono truffatori che applicano codici QR falsi sopra quelli veri e dirottano i clienti verso siti che somigliano a quelli reali ma sono in realtà gestiti dai truffatori, per cui qualunque pagamento effettuato viene dirottato verso i criminali. Meglio quindi ricordarsi di Rick Astley e stare attenti ai codici QR che troviamo in giro: se sono applic ati e non stampati direttamente sui cartelli informativi è opportuno diffidare o almeno controllare con attenzione l’indirizzo al quale portano.
Fonte: Naked Security.
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