Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2019/02/01
Facebook blocca gli strumenti di trasparenza pubblicitaria
Ci sono vari strumenti, come Ad Analysis o Who Targets Me, che consentono di sapere come e perché gli utenti di Facebook vengono presi di mira dai pubblicitari sia per la vendita di prodotti sia per la propaganda politica, ma questi strumenti hanno improvvisamente smesso di funzionare a causa di modifiche apportate da Facebook al proprio software.
Le modifiche hanno un effetto importante sulla trasparenza delle attività di questo social network, che vengono monitorate da organizzazioni esterne come ProPublica, che ha denunciato il comportamento di Facebook, mostrando come le modifiche al codice di Facebook sembrino mirate proprio a impedire l’analisi esterna delle scelte pubblicitarie del social network, che ha spesso rivelato storture e anomalie come la propaganda mirata di origine russa verso gli afroamericani durante le elezioni statunitensi del 2016.
Facebook, dice ProPublica, ha usato anche trucchetti piuttosto bislacchi: per esempio, tutte le pubblicità devono contenere la parola sponsored o sponsorizzato per regolamento, e quindi questi strumenti esterni di analisi cercavano questa parola per raccogliere solo informazioni sui post pubblicitari, ma Facebook ha inserito delle lettere invisibili nell’HTML del sito, spiega ProPublica, notando che alcune di queste modifiche servivano anche ad aggirare gli adblocker, le estensioni usate per bloccare le pubblicità.
L’azienda di Zuckerberg ha giustificato i cambiamenti dichiarando che servono a far rispettare le proprie condizioni d’uso e proteggere le informazioni degli utenti.
Anche se gli strumenti automatici sono stati bloccati, se volete sapere perché siete presi di mira da una certa inserzione pubblicitaria, cliccate sulla freccina in alto a destra nell’inserzione e scegliete la voce Perché visualizzo questa inserzione? Comparirà una spiegazione che vale la pena di leggere. Un esempio:
Le modifiche hanno un effetto importante sulla trasparenza delle attività di questo social network, che vengono monitorate da organizzazioni esterne come ProPublica, che ha denunciato il comportamento di Facebook, mostrando come le modifiche al codice di Facebook sembrino mirate proprio a impedire l’analisi esterna delle scelte pubblicitarie del social network, che ha spesso rivelato storture e anomalie come la propaganda mirata di origine russa verso gli afroamericani durante le elezioni statunitensi del 2016.
Facebook, dice ProPublica, ha usato anche trucchetti piuttosto bislacchi: per esempio, tutte le pubblicità devono contenere la parola sponsored o sponsorizzato per regolamento, e quindi questi strumenti esterni di analisi cercavano questa parola per raccogliere solo informazioni sui post pubblicitari, ma Facebook ha inserito delle lettere invisibili nell’HTML del sito, spiega ProPublica, notando che alcune di queste modifiche servivano anche ad aggirare gli adblocker, le estensioni usate per bloccare le pubblicità.
L’azienda di Zuckerberg ha giustificato i cambiamenti dichiarando che servono a far rispettare le proprie condizioni d’uso e proteggere le informazioni degli utenti.
Anche se gli strumenti automatici sono stati bloccati, se volete sapere perché siete presi di mira da una certa inserzione pubblicitaria, cliccate sulla freccina in alto a destra nell’inserzione e scegliete la voce Perché visualizzo questa inserzione? Comparirà una spiegazione che vale la pena di leggere. Un esempio:
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