Dieci anni fa, la Luna uscì dalla propria orbita
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Per tutti gli appassionati di fantascienza vintage, oggi è il decennale della data che campeggiava in ogni sigla del celeberrimo telefilm Spazio 1999.
Massacrata in Italia da una traduzione e da un doppiaggio atroci e soporiferi, la serie vantava la partecipazione di attori come Martin Landau (il comandante Koenig), Barbara Bain (la dottoressa Russell), Barry Morse (lo scienziato Victor Bergman), Nick Tate (il pilota Alan Carter), ospiti d'eccezione come Christopher Lee e uno sforzo tecnico straordinario per l'epoca pre-digitale in quanto a scenografie ed effetti speciali televisivi. Santo cielo, su base Alpha le ricetrasmittenti portatili (i comunicatori, insomma, qui chiamati commlock) avevano il video, mica come quelli di Star Trek.
Se ve lo siete perso, vi regalo l'epilogo della serie, realizzato dai fan con la partecipazione di Zienia Merton (Sandra Benes nel telefilm), che collega la fine e l'inizio della storia in modo geniale: il video è l'ultimo messaggio inviato da base Alpha, dopo vent'anni di odissea nello spazio: le risorse scarseggiano, i sistemi cominciano a deteriorarsi, e si decide di abbandonare la base per raggiungere un pianeta abitabile. Sandra Benes è l'ultima persona a lasciare la base, e manda questo messaggio a chiunque sia in ascolto, terrestri compresi, che nulla sanno del destino della Luna e dei suoi abitanti. Sandra ricorda i compagni di viaggio perduti strada facendo, e conclude chiedendo a nome di tutti i membri di base Alpha di non essere dimenticati.
SPOILER (non leggete se non volete sapere il finale): il messaggio verrà codificato da un dispositivo speciale, realizzato dall'aliena Maya, che dovrebbe riuscire a farlo arrivare sulla Terra, nonostante le distanze immense, attraverso lo spazio e il tempo. Il segnale risultante è quello che nella prima puntata della serie sembrava essere la prima trasmissione di vita extraterrestre: quello del pianeta Meta.
Nel 2007, Nick Tate è stato in Italia, e io ho avuto l'esperienza surreale di averlo in auto con me e la mia famiglia per quattro ore, per accompagnarlo all'aeroporto. La chiacchierata fu assolutamente epica, ma ahimè non la posso condividere perché molto personale. Prima di partire ci ha regalato questa bella immagine: altre sono pubblicate qui.
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