Non bastava l'orca, arrivano anche gli sciacalli
Non cercate in Rete i video dell'uccisione dell'addestratrice di orche Dawn Brancheau da parte di uno dei suoi animali due giorni fa al parco acquatico SeaWorld di Orlando: si tratta di trappole per diffondere software ostile.
I criminali della Rete non hanno perso tempo e hanno subito predisposto siti confezionati per finire in cima ai risultati di ricerca per chi Googla insiemi di parole pertinenti alla notizia, come "killer whale video pictures" ("immagini video orca assassina") oppure "dawn brancheau video". Lo segnala la società di sicurezza informatica Sophos.
I siti non contengono i video in questione, ma fanno comparire sugli schermi degli utenti che li visitano dei finti allarmi di antivirus altrettanto fasulli, concepiti per spaventare il visitatore, fargli credere che il suo computer abbia problemi di sicurezza e indurlo a scaricare un finto antivirus che in realtà è software ostile denominato Mal/FakeAV-BW.
In un certo senso chi è così morboso da andare a cercare video del genere si merita quello che trova, ma questa è un'altra storia. Più in generale, i criminali informatici approfittano regolarmente delle cattive notizie, ma anche di quelle buone, purché suscitino clamore, per truffe di questo genere. Quindi andare in giro a cercare a casaccio informazioni su queste notizie senza opportune protezioni è sempre molto rischioso.
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