Forse è solo una mia impressione, ma è la prima volta che noto un coro così vistoso di critiche e proteste contro i vari sedicenti profeti e cialtroni che hanno associato il disastro del terremoto in Italia alle proprie credenze deliranti, attribuendo le scosse alle profezie Maya, agli esperimenti militari americani, al fracking e all'allineamento di Venere con il Sole e la Terra, invece di lasciar lavorare gli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e diffondere le istruzioni della Protezione Civile.
Le proteste non sono solo quelle dei geologi e dei sismologi veri, stufi di sentire le bestialità terrorizzanti partorite dai dilettanti e dagli incompetenti, ma anche quelle dei cittadini comuni. Perché le leggende attribuite ai Maya vanno bene per una chiacchierata eccentrica al bar, per giocare a “non ci credo, però”, ma quando c'è da scavare tra le macerie, quelli che cianciano di profezie e annunciano nuove catastrofi rischiano di prendersi una badilata.
La riflessione di fondo, in tutta questa faccenda, a mio avviso è questa: se è vero che qualunque imbecille ha il diritto di scrivere quel che gli pare su Internet, sta però ai giornalisti e a chi fa comunicazione di massa decidere se amplificare queste imbecillità per fare audience o se tirar fuori le palle, una volta tanto, e dire chiaro e tondo ai vari Beppe Grillo, Gianni Lannes (anche qui), Rosario Marcianò e David Gramiccioli, Vale Riccione, Red Ronnie (sentitelo sbroccare), emuli di Bendandi e Giampaolo Giuliani: piantatela di dire cazzate e di spaventare inutilmente la gente, che ha già paura abbastanza per le cose reali. Se lo fate ancora, vi seppelliremo nel ridicolo e vi additeremo per quello che siete: tristi, inutili sciacalli.
Perché per come stanno andando le cose in questi giorni, fare da grancassa ai menagramo può rivelarsi facilmente un autogol per chi finora ha cavalcato le fandonie per vendere più copie o attirare più spettatori. Sto guardando te, Roberto Giacobbo.
Io, nel mio piccolo, vorrei cominciare additando questo atroce esempio di sciacallaggio segnalato da Pragmatiko: la app che “predice” i terremoti, partorita da BravoTelco (Seychelles) (vedi aggiornamento 2012/06/01) e venduta da Apple senza pudore. Già altri hanno segnalato gli sciacallaggi di Groupalia, Brux Sport e Prenotable. Vergogna a tutti.
Per chi volesse qualche altro link utile contro le corbellerie dei cialtroni:
- Un articolo di Gravità Zero del 2009 sulla previsione del terremoti
- Un'animazione della sequenza di scosse dal 19 al 25 maggio
- Lo sbufalamento da parte del geologo Mario Tozzi delle tesi su fracking, HAARP e previsioni, su La Stampa
- Un articolo di Umberto Eco su L'Espresso, del 2007 ma sempre attuale, sul perché vogliamo che ci sia una causa artificiale dietro ogni grande evento
E per finire, una delle immagini che sta impazzando in Rete fra chi inoltra qualunque cosa senza pensare a quello che fa:
Tutto coincide, se scegli solo i dati che coincidono. |
2012/06/01
Correzione: la versione originale di questo articolo citava la società Kryptotel come autrice della app che promette di "prevedere" i terremoti. In realtà questa società è estranea all'app. L'errore è dovuto al fatto che nella pagina di vendita della app su iTunes è indicato esplicitamente il nome “Kryptotel llc”, come si vede nella schermata qui accanto.
In questa pagina, il link associato alle parole “Sito Web di Kryptotel llc” porta a http://www.allarmeterremoto.com, che a sua volta porta ai dati di contatto di un'altra società, BravoTelco llc (“9, Ansuya Estate – Revolution Avenue – Victoria – Republic of Seychelles”)
Kryptotel ha un indirizzo molto simile ma non uguale (“Revolution Street, 116 – Victoria – Repubblica delle Seychelles”). Non è chiaro perché gli autori dell'app “Allarme terremoto” abbiano usato il nome di Kryptotel nella loro pagina su iTunes.
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