L'idea è carina, ma Daniel Mende e Pascal Turbing, della società di sicurezza informatica tedesca ERNW, hanno scoperto che in molti casi è realizzata male, senza pensare alle implicazioni di sicurezza. Infatti le loro ricerche hanno rivelato che è facilmente intercettabile il flusso di dati inviato dalla fotocamera (spesso è un semplice upload FTP senza cifratura) e che le password di accesso alle condivisioni della fotocamera sono facilissime da indovinare. A volte non c'è modo di regolare quali foto vengono condivise e quali no, col risultato che le foto private possono finire facilmente nelle mani sbagliate.
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2013/03/29
Fotocamere wifi? Belle ma vulnerabili
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 29/03/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
C'è una
nuova moda nel mercato delle fotocamere digitali: il WiFi integrato,
pensato per condividere al volo le foto e i filmati. Siete a una
festa e scattate un'immagine memorabile che tutti vi chiedono poi di
avere in copia, col risultato che vi trovate sommersi di richieste
nelle quali vi perdete? Nessun problema: le fotocamere WiFi
condiividono automaticamente e istantaneamente le foto
scattate.
L'idea è carina, ma Daniel Mende e Pascal Turbing, della società di sicurezza informatica tedesca ERNW, hanno scoperto che in molti casi è realizzata male, senza pensare alle implicazioni di sicurezza. Infatti le loro ricerche hanno rivelato che è facilmente intercettabile il flusso di dati inviato dalla fotocamera (spesso è un semplice upload FTP senza cifratura) e che le password di accesso alle condivisioni della fotocamera sono facilissime da indovinare. A volte non c'è modo di regolare quali foto vengono condivise e quali no, col risultato che le foto private possono finire facilmente nelle mani sbagliate.
L'idea è carina, ma Daniel Mende e Pascal Turbing, della società di sicurezza informatica tedesca ERNW, hanno scoperto che in molti casi è realizzata male, senza pensare alle implicazioni di sicurezza. Infatti le loro ricerche hanno rivelato che è facilmente intercettabile il flusso di dati inviato dalla fotocamera (spesso è un semplice upload FTP senza cifratura) e che le password di accesso alle condivisioni della fotocamera sono facilissime da indovinare. A volte non c'è modo di regolare quali foto vengono condivise e quali no, col risultato che le foto private possono finire facilmente nelle mani sbagliate.
Come se non
bastasse, alcuni modelli di fotocamera sono addirittura controllabili
a distanza e quindi trasformabili in spie perfette. Per non parlare
degli scherzi, delle punizioni e dei raggiri che si possono
combinare: immaginate una celebrità che riesca a cancellare a
distanza le foto fattegli dai paparazzi.
Il video
della presentazione delle scoperte di Mende e Turbing nel corso della
Shmoocon di quest'anno, s'intitola
proprio “Paparazzi
over IP”: è lungo e
molto tecnico, ma davvero esauriente e capace di spalancare gli
occhi. Preferibilmente prima di procedere all'eventuale acquisto.
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