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2013/12/27
Datagate: il messaggio di fine anno di Edward Snowden
Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 27/12/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.
Fra i vari
messaggi natalizi televisivi di capi di stato e celebrità,
quest'anno ne spicca uno decisamente atipico: quello di Edward
Snowden, artefice nel 2013 di una sequenza sensazionale di
rivelazioni sulla pervasività della sorveglianza elettronica
effettuata dagli Stati Uniti anche nei confronti di paesi alleati.
Ecco la traduzione del testo del suo breve messaggio, di cui è
disponibile anche il video.
Salve e buon Natale. Sono onorato di avere la
possibilità di parlare con voi e con la vostra famiglia quest'anno.
Di recente abbiamo scoperto che i nostri
governi, operando di concerto, hanno creato un sistema planetario di
sorveglianza di massa che osserva tutto quello che facciamo.
Lo scrittore britannico George Orwell ci aveva
preavvisato del pericolo di questo tipo di informazioni. I metodi di
raccolta descritti nel suo libro [1984] – microfoni e
telecamere, teleschermi che ci guardano – non sono nulla in
confronto a quello che abbiamo a disposizione oggi. Abbiamo in tasca
dei sensori che ci tracciano dovunque andiamo.
Pensate a cosa significa questo per la privacy
della persona comune. Un bambino che nasce oggi crescerà senza alcun
concetto di riservatezza. Non saprà mai cosa significa avere un
istante in privato, un pensiero non analizzato e non registrato. E
questo è un problema, perché la riservatezza conta. La privacy è
quello che ci consente di decidere chi siamo e chi vogliamo essere.
La discussione in corso oggi deciderà quanta
fiducia possiamo riporre sia nella tecnologia che ci circonda, sia
nel governo che la regolamenta. Insieme possiamo trovare un
equilibrio migliore, mettere fine alla sorveglianza di massa e
ricordare al governo che se veramente vuole sapere come la pensiamo,
chiedercelo costa sempre meno che spiarci.
Per tutti coloro che sono là fuori in
ascolto, grazie e buon Natale.
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