Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2014/11/14
Firefox compie dieci anni e aggiunge privacy
Sono già passati dieci anni dal debutto del browser alternativo Firefox. È un buon momento per ricordare, soprattutto a chi si è affacciato alla Rete da poco, come stavano le cose dieci anni fa in informatica e notare quanti cambiamenti ci sono stati.
Dieci anni fa, l'unico metodo per connettersi a Internet era il personal computer e Microsoft era dominatrice quasi monopolista di questi computer. C'era la triade Windows, Office e Internet Explorer: tutto il resto era marginale. Mac e Linux erano fenomeni di nicchia, tanto che in pratica gli standard di Internet non venivano dettati dagli organismi normatori internazionali, ma da Microsoft: se un sito non era compatibile con Internet Explorer, era tagliato fuori. In sintesi, Microsoft aveva un monopolio di fatto su tre degli elementi fondamentali dell'informatica dell'epoca.
Ma il 9 novembre 2004 arrivò Firefox 1.0, un browser libero, gratuito e soprattutto disponibile per Windows, Mac OS e Linux. Fu il primo passo verso un'Internet nella quale non importava quale sistema operativo c'era sul computer. Si prese rapidamente un quarto del mercato, ma soprattutto introdusse una nuova abitudine mentale: Internet Explorer di Microsoft non era sinonimo di Internet. Oggi IE ha la metà della quota di mercato mondiale. Quel monopolio è scomparso. Grazie a Firefox, che ha fatto da apripista, sono poi arrivati gli altri browser, come Google Chrome.
L'arrivo di browser alternativi, conformi agli standard e facilmente espandibili, ha reso possibili servizi come Google Docs (nato anch'esso nel 2004), che hanno iniziato ad erodere un altro monopolio di Microsoft, quello nella creazione e gestione di documenti con Office. L'avvento di OpenOffice e LibreOffice ha fatto il resto: oggi i formati Microsoft Office sono ancora lo “standard” del settore, ma anche qui è arrivata una nuova forma mentis: Word, Excel e Powerpoint non sono sinonimi di testo, spreadsheet e presentazione. Ci sono anche altre vie, a volte migliori.
Cosa più importante, il mondo dell'hardware è cambiato: il PC non è più il centro dell'universo come lo era nel 2004. Oggi i dispositivi mobili (tablet e smartphone) superano per importanza i computer “tradizionali” e Windows non è più il sistema operativo monopolista, ma si deve accontentare di convivere con iOS e Android. Chi l'avrebbe mai detto.
Staremo a vedere cosa ci porteranno i prossimi dieci anni. L'ultima versione (la 33.1) di Firefox, intanto, ha aggiunto funzioni per una maggiore tutela della privacy, che sembra essere il nuovo campo di battaglia e di competizione: un pulsante che permette a Firefox di “dimenticare” più facilmente la cronologia di navigazione e la possibilità di effettuare ricerche usando DuckDuckGo, un motore di ricerca meno ficcanaso rispetto a Google.
Dieci anni fa, l'unico metodo per connettersi a Internet era il personal computer e Microsoft era dominatrice quasi monopolista di questi computer. C'era la triade Windows, Office e Internet Explorer: tutto il resto era marginale. Mac e Linux erano fenomeni di nicchia, tanto che in pratica gli standard di Internet non venivano dettati dagli organismi normatori internazionali, ma da Microsoft: se un sito non era compatibile con Internet Explorer, era tagliato fuori. In sintesi, Microsoft aveva un monopolio di fatto su tre degli elementi fondamentali dell'informatica dell'epoca.
Ma il 9 novembre 2004 arrivò Firefox 1.0, un browser libero, gratuito e soprattutto disponibile per Windows, Mac OS e Linux. Fu il primo passo verso un'Internet nella quale non importava quale sistema operativo c'era sul computer. Si prese rapidamente un quarto del mercato, ma soprattutto introdusse una nuova abitudine mentale: Internet Explorer di Microsoft non era sinonimo di Internet. Oggi IE ha la metà della quota di mercato mondiale. Quel monopolio è scomparso. Grazie a Firefox, che ha fatto da apripista, sono poi arrivati gli altri browser, come Google Chrome.
L'arrivo di browser alternativi, conformi agli standard e facilmente espandibili, ha reso possibili servizi come Google Docs (nato anch'esso nel 2004), che hanno iniziato ad erodere un altro monopolio di Microsoft, quello nella creazione e gestione di documenti con Office. L'avvento di OpenOffice e LibreOffice ha fatto il resto: oggi i formati Microsoft Office sono ancora lo “standard” del settore, ma anche qui è arrivata una nuova forma mentis: Word, Excel e Powerpoint non sono sinonimi di testo, spreadsheet e presentazione. Ci sono anche altre vie, a volte migliori.
Cosa più importante, il mondo dell'hardware è cambiato: il PC non è più il centro dell'universo come lo era nel 2004. Oggi i dispositivi mobili (tablet e smartphone) superano per importanza i computer “tradizionali” e Windows non è più il sistema operativo monopolista, ma si deve accontentare di convivere con iOS e Android. Chi l'avrebbe mai detto.
Staremo a vedere cosa ci porteranno i prossimi dieci anni. L'ultima versione (la 33.1) di Firefox, intanto, ha aggiunto funzioni per una maggiore tutela della privacy, che sembra essere il nuovo campo di battaglia e di competizione: un pulsante che permette a Firefox di “dimenticare” più facilmente la cronologia di navigazione e la possibilità di effettuare ricerche usando DuckDuckGo, un motore di ricerca meno ficcanaso rispetto a Google.
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