Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2016/06/10
Rapinatore catturato: Facebook l’ha suggerito alla vittima come amico
Molti utenti si lamentano della funzione di Facebook che propone nuovi amici: spesso suggerisce persone che non c'entrano nulla con la loro cerchia di conoscenze oppure persone che avevano disperatamente cercato di eliminare dalla propria vita. Ma c'è sicuramente un utente che non ha di che lamentarsi: è la vittima di un criminale a Birmingham, nel Regno Unito. Il malvivente aveva rubato l'auto alla vittima minacciandola con un coltello.
Potete immaginare la sopresa della vittima quando Facebook ha mostrato, fra le persone che poteva conoscere, il volto del malvivente, che è stato identificato e arrestato: si tratta di un ventunenne che si era macchiato di altri reati gravi e ora è stato condannato a 17 anni di carcere, come riferisce la BBC. Gli inquirenti dicono che le informazioni fornite dal social network sono state cruciali per le indagini.
Come è possibile un caso del genere? Facebook incrocia varie fonti di dati: gli amici in comune, l'attività lavorativa, le scuole frequentate e i contatti di mail importati. L'ipotesi più credibile, per ora, è che Facebook abbia proposto il ladro come possibile amico della vittima sulla base dei luoghi frequentati da entrambi. Cosa spinga un criminale ad avere un profilo Facebook nel quale riversa i propri dati personali, compresa la geolocalizzazione e l'indirizzo, è meglio non chiederselo.
Potete immaginare la sopresa della vittima quando Facebook ha mostrato, fra le persone che poteva conoscere, il volto del malvivente, che è stato identificato e arrestato: si tratta di un ventunenne che si era macchiato di altri reati gravi e ora è stato condannato a 17 anni di carcere, come riferisce la BBC. Gli inquirenti dicono che le informazioni fornite dal social network sono state cruciali per le indagini.
Come è possibile un caso del genere? Facebook incrocia varie fonti di dati: gli amici in comune, l'attività lavorativa, le scuole frequentate e i contatti di mail importati. L'ipotesi più credibile, per ora, è che Facebook abbia proposto il ladro come possibile amico della vittima sulla base dei luoghi frequentati da entrambi. Cosa spinga un criminale ad avere un profilo Facebook nel quale riversa i propri dati personali, compresa la geolocalizzazione e l'indirizzo, è meglio non chiederselo.
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