La magistratura è stata spesso criticata per le sue ingerenze in una questione schiettamente scientifica come il presunto (e smentitissimo) legame fra vaccini e autismo, rivelatosi poi una truffa. Molti genitori, comprensibilmente preoccupati, hanno considerato alcune sentenze come prove inoppugnabili di questo legame, dimenticando che i criteri giuridici di assegnazione di una pena o di un risarcimento sono molto diversi da quelli dei risultati scientifici. In particolare è stato dato peso alla sentenza del Tribunale di Rimini del 2012, poi ribaltata in appello.
Ora arriva la notizia che la Procura di Trani ha concluso che “non sussiste alcuna relazione tra vaccinazione e insorgenza della malattia” nell'ambito di un’indagine partita in seguito alla denuncia di una coppia di genitori, secondo i quali l'autismo che ha colpito i loro due figli sarebbe stato causato dalla vaccinazione trivalente contro morbillo, parotite e rosolia.
Non voglio assolutamente mettere in secondo piano la sofferenza della famiglia o mettere in dubbio la sua buona fede: capisco benissimo che di fronte a una situazione drammatica, circondati da un bombardamento mediatico disinformante, dei genitori possano volere una spiegazione e cercare un colpevole.
Ma questa ricerca di una giustificazione e di un colpevole sta causando danni seri. Il rifiuto delle vaccinazioni, istigato da dicerie che non hanno alcuna prova oggettiva, sta facendo riemergere malattie quasi dimenticate e sta causando sofferenze e morti. Sì, morti: se non ci si vaccina, di morbillo si può morire: ci sono stati 114.900 morti nel mondo nel 2014, secondo i dati dell'OMS. Prima delle vaccinazioni di massa erano due milioni e seicentomila l’anno.
Che cosa è successo alla Procura di Trani? Molto semplicemente, la Procura ha incaricato degli esperti (un neurologo, un medico legale, un pediatra, un cardiologo e il direttore del dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità) e li ha ascoltati. Quello che in teoria dovrebbe succedere sempre. Questi esperti hanno portato una montagna di prove: in positivo, ricordando che il legame vaccini-autismo è una truffa architettata da un ex medico britannico, Andrew Wakefield: e in negativo, presentando gli studi scientifici che hanno cercato in mille modi qualche traccia di correlazione e non l’hanno trovata.
L’autismo, insomma, ha altre cause: quali siano non si sa ancora, ma è ora di piantarla di sprecare tempo e soldi cercandole dove sappiamo benissimo che non ci sono. Ed è ora che chi dissemina la balla del legame vaccini-autismo si renda conto che sta aiutando un truffatore, Wakefield, che s’è intascato mezzo milione di euro fregandosene delle vite dei bambini che metteva a rischio ed è ancora in giro a far danni. Io non sono un medico, ma conosco le truffe. Ed è ora di dire chiaro e tondo che chi fa antivaccinismo spalleggia un truffatore.
Per quanto riguarda le critiche degli esperti della Procura di Trani alle linee guida dell’OMS sulle vaccinazioni e la loro proposta di “eseguire alcuni esami ematochimici nei soggetti a rischio e, in particolare, nei bambini piccoli” per “avere qualche elemento in più per capire se sono nella condizione di sopportare lo stress immunitario delle vaccinazioni senza rischi gravi per la salute”, va sottolineato che le linee guida sono calibrate sulle condizioni sanitarie di tutti i paesi del mondo. Ci dimentichiamo spesso che gran parte dell’umanità non ha acqua potabile, ha disperato bisogno dei vaccini per evitare decine di migliaia di morti l’anno e non può permettersi il nostro lusso di chiedere esami su esami nella remota ipotesi che ci sia un eccessivo stress immunitario. Questi sono atteggiamenti da primo mondo.
In questo senso sono chiare le parole di Alberto Villani, vicepresidente della Società italiana di Pediatria: “Le linee guida dell’Oms sui vaccini sono elaborate per tutto il mondo, e vanno poi adattate ai singoli paesi... tengono conto della situazione di tutti, poi sta al singolo stato adattarsi”. Sullo “stress immunitario” la sua risposta è altrettanto chiara: “Un banale raffreddore determina in un organismo una risposta anticorpale equivalente ad eseguire più di mille vaccinazioni”. Quindi l’idea che la vaccinazione trivalente causi uno stress eccessivo è una bufala. E il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, ha rincarato la dose: “Non c'è alcun test del sangue da fare prima delle vaccinazioni per indicare il rischio di eventuali effetti collaterali... sarebbe inaccettabile, sia dal punto di vista etico che scientifico, sottoporre bambini piccolissimi a test invasivi, inutili e costosi”.
Infine va chiarito, giusto per scrupolo, che questi ipotetici “esami ematochimici” non avrebbero assolutamente lo scopo di rivelare eventuali sintomi di autismo.
Fonti aggiuntive: Wired, ANSA.
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