Poco fa SpaceX è riuscita di nuovo, per la quarta volta, a effettuare un atterraggio perfetto del primo stadio di un lanciatore Falcon 9 sulla nave Of Course I Still Love You nell’Oceano Atlantico. Il rientro controllato è avvenuto durante una missione commerciale destinata a collocare in orbita geostazionaria un satellite per telecomunicazioni della serie JCSAT. Il lancio è stato trasmesso in streaming in diretta, dedicando la trasmissione a Kenny Baker, l’attore di Star Wars scomparso ieri.
Questo lancio era particolarmente impegnativo dal punto di vista del recupero del primo stadio perché arrivare all’orbita geostazionaria, a 36.000 km dalla Terra, richiede una velocità e una spinta molto più elevate rispetto al piazzamento di un satellite in orbita bassa (per esempio per portare una capsula Dragon alla Stazione Spaziale Internazionale) e quindi resta pochissimo propellente residuo per l’accensione di frenata e quella di atterraggio.
Solo tre anni fa, quando SpaceX effettuava i primi test di decollo e atterraggio con il prototipo Grasshopper, i concorrenti nell’industria aerospaziale deridevano questi tentativi del nuovo arrivato dicendo che un rientro controllato non era possibile e comunque non era conveniente. Ora i concorrenti ridono un po’ meno.
La fattibilità di un lancio commerciale con rientro controllato del primo stadio è stata ripetutamente dimostrata: resta adesso da dimostrare che un razzo rientrato sia riutilizzabile e che lo sia a costi inferiori rispetto a un razzo usa e getta. Vari Falcon 9 che hanno già effettuato una missione sono già stati riaccesi ripetutamente tenendoli vincolati a terra e dimostrando che il motore e la struttura sono ancora in grado di reggere le sollecitazioni di un riutilizzo. La prossima tappa è un lancio di un vettore che ha già volato: il probabile committente disposto a impegnare un satellite in questa nuova fase di sperimentazione è SES.
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