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2017/10/27
iPhone X, Apple spiega i limiti del riconoscimento facciale
Apple ha pubblicato un documento che spiega in dettaglio il funzionamento di Face ID, il sistema di riconoscimento facciale incorporato nel suo nuovo smartphone di punta, l’iPhone X.
Secondo Apple, il sistema funziona benissimo nelle situazioni normali, in cui un malintenzionato o ficcanaso generico tenta di sbloccare abusivamente lo smartphone, ma va in crisi con i gemelli, con i fratelli o le sorelle che si somigliano, con i sosia e con i volti dei bambini fino a circa 13 anni, perché crescono e cambiano continuamente.
Va detto che lo smartphone di Apple chiede comunque in molte occasioni un PIN per sbloccarlo e che il suo riconoscimento facciale può essere disabilitato.
Più in generale, ogni sistema di riconoscimento dei volti deve gestire una sfida davvero impegnativa: mentre un lettore d’impronte digitali ha a che fare soltanto con polpastrelli, che non cambiano forma in continuazione, il riconoscimento facciale deve tenere conto di tantissime variabili (per esempio acconciature, cappelli, sciarpe, occhiali da vista e da sole, trucco e lenti a contatto) e deve funzionare al chiuso e all’aperto e anche nell’oscurità. Apple precisa che ha aggiunto una rete neurale apposita per riconoscere i tentativi di raggiro basati su fotografie o maschere.
Infine, secondo il documento di Apple, i dati raccolti da Face ID non lasciano mai il telefonino e non vengono salvati su iCloud o altrove.
Fonte: Naked Security.
Secondo Apple, il sistema funziona benissimo nelle situazioni normali, in cui un malintenzionato o ficcanaso generico tenta di sbloccare abusivamente lo smartphone, ma va in crisi con i gemelli, con i fratelli o le sorelle che si somigliano, con i sosia e con i volti dei bambini fino a circa 13 anni, perché crescono e cambiano continuamente.
Va detto che lo smartphone di Apple chiede comunque in molte occasioni un PIN per sbloccarlo e che il suo riconoscimento facciale può essere disabilitato.
Più in generale, ogni sistema di riconoscimento dei volti deve gestire una sfida davvero impegnativa: mentre un lettore d’impronte digitali ha a che fare soltanto con polpastrelli, che non cambiano forma in continuazione, il riconoscimento facciale deve tenere conto di tantissime variabili (per esempio acconciature, cappelli, sciarpe, occhiali da vista e da sole, trucco e lenti a contatto) e deve funzionare al chiuso e all’aperto e anche nell’oscurità. Apple precisa che ha aggiunto una rete neurale apposita per riconoscere i tentativi di raggiro basati su fotografie o maschere.
Infine, secondo il documento di Apple, i dati raccolti da Face ID non lasciano mai il telefonino e non vengono salvati su iCloud o altrove.
Fonte: Naked Security.
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