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2019/07/05
TikTok sotto indagine per come gestisce i dati dei bambini
Naked Security segnala che i responsabili della popolarissima app TikTok (500 milioni di utenti mensili nel mondo) sono sotto indagine nel Regno Unito perché avrebbero violato il regolamento europeo GDPR di tutela dei dati personali, particolarmente dei minori che la usano tantissimo.
Non è la prima volta che TikTok finisce nei guai: a febbraio scorso ha subìto una sanzione storica per aver violato le norme statunitensi sulla tutela dei minori, perché raccoglieva e usava i dati personali di utenti che avevano meno di 13 anni e quindi hanno norme di protezione particolarmente severe (il Children’s Online Privacy Protection Act o COPPA). TikTok, che all’epoca si chiamava Musical.ly, non avvisava i genitori di questa raccolta e utilizzo, non otteneva il loro consenso e soprattutto non cancellava i dati dei minori quando richiesto dai genitori.
Le critiche britanniche riguardano ora il fatto che il sistema di messaggistica è completamente aperto e questo consente agli adulti di contattare i minori, cosa che violerebbe il GDPR che impone una separazione fra attività degli adulti e attività dei minori, con maggiori protezioni per questi ultimi. E i minori che possono essere oggetto di molestie, minacce e ricatti tramite TikTok sono tantissimi: fra gli utenti iPhone, il 50% ha da 13 a 24 anni, mentre fra quelli Android la percentuale sale al 60%. In entrambi i gruppi le ragazze rappresentano più del 70% degli utenti.
Dato che TikTok non sembra agire con sufficiente attenzione per proteggere i suoi giovanissimi utenti, è opportuno che i genitori avvisino i figli di fare attenzione a quello che pubblicano, che potrebbe essere usato contro di loro da bulli e ricattatori, e di tenere privati i propri video, condividendoli soltanto con gli amici davvero fidati, senza cercare popolarità presso sconosciuti che ne approfitteranno.
Non è la prima volta che TikTok finisce nei guai: a febbraio scorso ha subìto una sanzione storica per aver violato le norme statunitensi sulla tutela dei minori, perché raccoglieva e usava i dati personali di utenti che avevano meno di 13 anni e quindi hanno norme di protezione particolarmente severe (il Children’s Online Privacy Protection Act o COPPA). TikTok, che all’epoca si chiamava Musical.ly, non avvisava i genitori di questa raccolta e utilizzo, non otteneva il loro consenso e soprattutto non cancellava i dati dei minori quando richiesto dai genitori.
Le critiche britanniche riguardano ora il fatto che il sistema di messaggistica è completamente aperto e questo consente agli adulti di contattare i minori, cosa che violerebbe il GDPR che impone una separazione fra attività degli adulti e attività dei minori, con maggiori protezioni per questi ultimi. E i minori che possono essere oggetto di molestie, minacce e ricatti tramite TikTok sono tantissimi: fra gli utenti iPhone, il 50% ha da 13 a 24 anni, mentre fra quelli Android la percentuale sale al 60%. In entrambi i gruppi le ragazze rappresentano più del 70% degli utenti.
Dato che TikTok non sembra agire con sufficiente attenzione per proteggere i suoi giovanissimi utenti, è opportuno che i genitori avvisino i figli di fare attenzione a quello che pubblicano, che potrebbe essere usato contro di loro da bulli e ricattatori, e di tenere privati i propri video, condividendoli soltanto con gli amici davvero fidati, senza cercare popolarità presso sconosciuti che ne approfitteranno.
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