Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2019/07/19
Virtualizzare il computer che ci portò sulla Luna
L’Apollo Guidance Computer o AGC è il computer, per l’epoca straordinariamente moderno e miniaturizzato, che portò gli astronauti sulla Luna. Rispetto ai calcolatori di oggi è incredibilmente modesto e primitivo, tanto che oggi lo si può emulare addirittura su un telefonino o un tablet.
Ci sono numerosi progetti di emulazione dell’AGC per computer, come Virtual AGC o Moonjs, resi possibili dal fatto che gli schemi tecnici dei circuiti e il software dell’Apollo Guidance Computer sono pubblicamente disponibili ed esistono ancora alcuni AGC funzionanti, restaurati con passione eccezionale.
Se volete sapere esattamente come funzionava l’AGC, ci sono due libri di puro nerd porn: The Apollo Guidance Computer - Architecture and Operation, di Frank O'Brien (2010), e Sunburst and Luminary, di Don Eyles.
Ma se volete farvi rapidamente un’idea di quanto fossero diversi i computer di cinquant’anni fa, provate l’app DSKY per iPad: emula anche visivamente la tastiera e il display dell’AGC (quelle che oggi chiameremmo interfaccia utente) e accetta comandi nel particolare, laconicissimo formato usato per interagire con questo computer: verb (verbo o azione), numero, noun (sostantivo), numero, Enter.
In sintesi, il VERB dice al computer “fai qualcosa”, il numero gli dice cosa fare (per esempio VERB 16 significa “monitora, visualizza”), NOUN gli dice “fallo sulla cosa identificata da questo numero”. Decisamente non è un’interfaccia di comando intuitiva, ma era il meglio che si potesse fare con la tecnologia dell’epoca.
Toccando l’icona “i” in basso a destra nell’app compare una schermata di aiuto: questa versione preleva dati dai sensori del tablet e quindi non permette di scendere sulla Luna ma in compenso consente di visualizzare la latitudine, longitudine e altitudine rilevata dai sensori GPS (VERB 16 NOUN 43 ENTER): la risposta compare sul display numerico (niente grafica, niente lettere) sotto forma di gradi di latitudine, gradi di longitudine e metri o piedi di altitudine.
In alternativa, potete monitorare i sensori di assetto del tablet (VERB 16 NOUN 17 ENTER), con risultati espressi in gradi (senza punto decimale: quello lo deve mettere a mente l’astronauta), oppure più semplicemente sapere che ore sono (VERB 16 NOUN 36 ENTER), ottenendo la risposta espressa in ore, minuti, secondi e centesimi di secondo. Buon divertimento.
Ci sono numerosi progetti di emulazione dell’AGC per computer, come Virtual AGC o Moonjs, resi possibili dal fatto che gli schemi tecnici dei circuiti e il software dell’Apollo Guidance Computer sono pubblicamente disponibili ed esistono ancora alcuni AGC funzionanti, restaurati con passione eccezionale.
Se volete sapere esattamente come funzionava l’AGC, ci sono due libri di puro nerd porn: The Apollo Guidance Computer - Architecture and Operation, di Frank O'Brien (2010), e Sunburst and Luminary, di Don Eyles.
Ma se volete farvi rapidamente un’idea di quanto fossero diversi i computer di cinquant’anni fa, provate l’app DSKY per iPad: emula anche visivamente la tastiera e il display dell’AGC (quelle che oggi chiameremmo interfaccia utente) e accetta comandi nel particolare, laconicissimo formato usato per interagire con questo computer: verb (verbo o azione), numero, noun (sostantivo), numero, Enter.
In sintesi, il VERB dice al computer “fai qualcosa”, il numero gli dice cosa fare (per esempio VERB 16 significa “monitora, visualizza”), NOUN gli dice “fallo sulla cosa identificata da questo numero”. Decisamente non è un’interfaccia di comando intuitiva, ma era il meglio che si potesse fare con la tecnologia dell’epoca.
Toccando l’icona “i” in basso a destra nell’app compare una schermata di aiuto: questa versione preleva dati dai sensori del tablet e quindi non permette di scendere sulla Luna ma in compenso consente di visualizzare la latitudine, longitudine e altitudine rilevata dai sensori GPS (VERB 16 NOUN 43 ENTER): la risposta compare sul display numerico (niente grafica, niente lettere) sotto forma di gradi di latitudine, gradi di longitudine e metri o piedi di altitudine.
In alternativa, potete monitorare i sensori di assetto del tablet (VERB 16 NOUN 17 ENTER), con risultati espressi in gradi (senza punto decimale: quello lo deve mettere a mente l’astronauta), oppure più semplicemente sapere che ore sono (VERB 16 NOUN 36 ENTER), ottenendo la risposta espressa in ore, minuti, secondi e centesimi di secondo. Buon divertimento.
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