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2019/11/22
Sparisce Ghosty, l’app per spiare gli utenti Instagram
Ghosty era un’app che prometteva di far vedere i profili Instagram nascosti. Era già stata scaricata oltre 500.000 volte da Google Play, dove era ospitata da aprile scorso. Ma ora non c’è più.
La ragione della sua sparizione è molto semplice: era una trappola. Infatti per poter accedere agli account Instagram privati bisognava dare a Ghosty le proprie credenziali Instagram e invitare almeno un’altra persona a usare l’app. Questo permetteva a Ghosty di accedere all’account Instagram del curiosone e offrirlo agli altri utenti. Era insomma un patto col diavolo, grazie al quale Ghosty permetteva sì di vedere gli account privati su Instagram, ma non tutti: solo quelli degli utenti Ghosty e dei loro amici.
La cosa peggiore, infatti, è che ci andavano di mezzo anche gli utenti Instagram i cui account privati venivano seguiti da chi si iscriveva a Ghosty. E così un utente Instagram che voleva tenere privato il proprio profilo se lo trovava spiabile per colpa di qualcuno dei suoi amici ai quali aveva concesso fiducia.
Ancora una volta, insomma, le promesse di privacy dei social network risultano vane.
Come se non bastasse tutto questo, Ghosty bombardava gli utenti di pubblicità e conteneva servizi a pagamento.
Pur essendo in violazione delle condizioni di servizio di Instagram, che vietano la raccolta di credenziali, Ghosty è rimasto in Google Play per mesi senza che né Facebook (proprietaria di Instagram) né Google intervenissero. Conviene evitare le offerte troppo belle per essere vere, anche quando sono in uno store ufficiale.
Fonti: Naked Security, Android Police.
La ragione della sua sparizione è molto semplice: era una trappola. Infatti per poter accedere agli account Instagram privati bisognava dare a Ghosty le proprie credenziali Instagram e invitare almeno un’altra persona a usare l’app. Questo permetteva a Ghosty di accedere all’account Instagram del curiosone e offrirlo agli altri utenti. Era insomma un patto col diavolo, grazie al quale Ghosty permetteva sì di vedere gli account privati su Instagram, ma non tutti: solo quelli degli utenti Ghosty e dei loro amici.
La cosa peggiore, infatti, è che ci andavano di mezzo anche gli utenti Instagram i cui account privati venivano seguiti da chi si iscriveva a Ghosty. E così un utente Instagram che voleva tenere privato il proprio profilo se lo trovava spiabile per colpa di qualcuno dei suoi amici ai quali aveva concesso fiducia.
Ancora una volta, insomma, le promesse di privacy dei social network risultano vane.
Come se non bastasse tutto questo, Ghosty bombardava gli utenti di pubblicità e conteneva servizi a pagamento.
Pur essendo in violazione delle condizioni di servizio di Instagram, che vietano la raccolta di credenziali, Ghosty è rimasto in Google Play per mesi senza che né Facebook (proprietaria di Instagram) né Google intervenissero. Conviene evitare le offerte troppo belle per essere vere, anche quando sono in uno store ufficiale.
Fonti: Naked Security, Android Police.
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