Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
Informativa privacy e cookie: Questo blog include cookie di terze parti. Non miei (dettagli)
Prossimi eventi pubblici – Sostegno a questo blog – Sci-Fi Universe
Cerca nel blog
2020/05/15
Usate Acrobat DC su un Mac? Aggiornatelo, e in fretta
Usate Adobe Acrobat DC su un Mac? Allora aggiornatelo subito: Adobe ha pubblicato un aggiornamento di sicurezza che risolve tre falle critiche (CVE-2020-9615, CVE-2020-9614 e CVE-2020-9613), come segnalato da Gizmodo.
L’aggiornamento alla versione 20.009.20063 elimina un difetto che consentiva di avere accesso di root a un Mac senza lasciare tracce, scavalcando le protezioni standard di MacOS. Per proteggersi, però, l’utente deve attivare la modalità protetta all’avvio di Adobe DC (è nelle Impostazioni dell’applicazione). Questa falla non è sfruttabile via Internet, ma è utilizzabile da chiunque possa avere accesso fisico al Mac: un accesso che è spesso dimenticato ed è più facile di quel che molti immaginano.
Il vostro Mac è al sicuro in ufficio, dite? Beh, allora vi fidate ciecamente di tutti i vostri colleghi e anche del personale delle pulizie. E dei visitatori e degli addetti alla manutenzione. Se avete il computer a casa, provate a pensare a quante persone hanno accesso al vostro computer: partner, figli, amici. Non per nulla una delle tecniche di penetrazione informatica più diffuse si chiama evil maid attack.
L’aggiornamento alla versione 20.009.20063 elimina un difetto che consentiva di avere accesso di root a un Mac senza lasciare tracce, scavalcando le protezioni standard di MacOS. Per proteggersi, però, l’utente deve attivare la modalità protetta all’avvio di Adobe DC (è nelle Impostazioni dell’applicazione). Questa falla non è sfruttabile via Internet, ma è utilizzabile da chiunque possa avere accesso fisico al Mac: un accesso che è spesso dimenticato ed è più facile di quel che molti immaginano.
Il vostro Mac è al sicuro in ufficio, dite? Beh, allora vi fidate ciecamente di tutti i vostri colleghi e anche del personale delle pulizie. E dei visitatori e degli addetti alla manutenzione. Se avete il computer a casa, provate a pensare a quante persone hanno accesso al vostro computer: partner, figli, amici. Non per nulla una delle tecniche di penetrazione informatica più diffuse si chiama evil maid attack.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento