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2020/05/01
Il riconoscimento facciale va in tilt con le mascherine; aggiornamenti in arrivo
La pandemia sta portando molte persone a indossare mascherine sul volto, e una delle conseguenze tecnologiche inattese di questa nuova pratica è che gli smartphone dotati di sistemi di riconoscimento facciale vanno in tilt, perché devono gestire due aspetti molto differenti dello stesso volto (con e senza mascherina).
Un parziale rimedio potrebbe essere l’impostazione del volto alternativo, ma i test informali danno un tasso di errore piuttosto alto, probabilmente perché il software si aspetta che il volto abbia comunque una bocca di qualche genere, e la bocca è uno degli elementi di biometria usati per il riconoscimento facciale.
Certo, son problemi da primo mondo, ma almeno questi piccoli disagi hanno una soluzione. I possessori di iPhone, infatti, probabilmente riceveranno presto un rimedio sotto forma di aggiornamento di iOS: la versione beta (sperimentale) di iOS 13.5 include un nuovo comportamento di FaceID che gestisce un po’ meglio l’uso di mascherine.
Neanche Apple è in grado di indovinare cosa c’è sotto una mascherina, per cui il rimedio è semplicemente un accesso più veloce al PIN.
Nella versione attuale di iOS, alzare il telefonino al volto per tentare di sbloccarlo con il riconoscimento facciale quando si indossa una mascherina fa vibrare l’iPhone e poi, dopo qualche secondo di tentativi falliti, iOS chiede di far scorrere un dito sullo schermo dal basso verso l’alto per poi digitare il PIN.
Nella versione 13.5 beta, invece, è possibile impostare facoltativamente iOS in modo da saltare direttamente un passaggio, andando direttamente allo scorrimento del dito sullo schermo per sbloccare il telefono con il PIN, senza aspettare che il riconoscimento facciale fallisca.
Non si sa ancora quando verrà rilasciato questo aggiornamento, che includerà anche le funzioni di supporto alle app di tracciamento dei contatti contro la pandemia, ma dovrebbe essere questione di giorni.
È importante resistere alla tentazione di non usare un PIN e di lasciare il telefonino perennemente sbloccato, ma è un rischio di sicurezza altissimo in caso di furto o smarrimento.
Nel frattempo chi è rimasto ai sensori di impronte digitali come sistema di sblocco degli smartphone gioisce. Perlomeno fino al momento in cui si mette i guanti.
Fonte: Ars Technica.
Un parziale rimedio potrebbe essere l’impostazione del volto alternativo, ma i test informali danno un tasso di errore piuttosto alto, probabilmente perché il software si aspetta che il volto abbia comunque una bocca di qualche genere, e la bocca è uno degli elementi di biometria usati per il riconoscimento facciale.
Certo, son problemi da primo mondo, ma almeno questi piccoli disagi hanno una soluzione. I possessori di iPhone, infatti, probabilmente riceveranno presto un rimedio sotto forma di aggiornamento di iOS: la versione beta (sperimentale) di iOS 13.5 include un nuovo comportamento di FaceID che gestisce un po’ meglio l’uso di mascherine.
Neanche Apple è in grado di indovinare cosa c’è sotto una mascherina, per cui il rimedio è semplicemente un accesso più veloce al PIN.
Nella versione attuale di iOS, alzare il telefonino al volto per tentare di sbloccarlo con il riconoscimento facciale quando si indossa una mascherina fa vibrare l’iPhone e poi, dopo qualche secondo di tentativi falliti, iOS chiede di far scorrere un dito sullo schermo dal basso verso l’alto per poi digitare il PIN.
Nella versione 13.5 beta, invece, è possibile impostare facoltativamente iOS in modo da saltare direttamente un passaggio, andando direttamente allo scorrimento del dito sullo schermo per sbloccare il telefono con il PIN, senza aspettare che il riconoscimento facciale fallisca.
Non si sa ancora quando verrà rilasciato questo aggiornamento, che includerà anche le funzioni di supporto alle app di tracciamento dei contatti contro la pandemia, ma dovrebbe essere questione di giorni.
È importante resistere alla tentazione di non usare un PIN e di lasciare il telefonino perennemente sbloccato, ma è un rischio di sicurezza altissimo in caso di furto o smarrimento.
Nel frattempo chi è rimasto ai sensori di impronte digitali come sistema di sblocco degli smartphone gioisce. Perlomeno fino al momento in cui si mette i guanti.
Fonte: Ars Technica.
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