Mentre scrivo queste righe due astronauti americani, i veterani Doug Hurley e Bob Behnken, sono in orbita intorno alla Terra a bordo della Crew Dragon, il primo veicolo spaziale commerciale per equipaggi, costruito da SpaceX, partito due ore fa dalla storica Rampa 39A del Kennedy Space Center grazie a un vettore Falcon 9, sempre di SpaceX, e diretto alla Stazione Spaziale Internazionale.
È la prima volta dal 2011 che un veicolo americano porta nello spazio un equipaggio ed è la prima volta che il primo stadio di un vettore per equipaggi atterra verticalmente per il recupero. Per non parlare della riduzione di costi: portare un astronauta alla Stazione con un volo sulla Soyuz russa costa 90 milioni di dollari, mentre un volo su Crew Dragon costa 23 milioni a persona.
L’illustratore Tony Bela (@InfographcN) ha realizzato questa magnifica serie di illustrazioni della missione. La data è sbagliata (o meglio, corretta per Tony, che sta in Australia), ma verrà corretta nelle prossime versioni.
Partenza dalla Terra (versione per fuso orario australiano e simili):
Partenza dalla Terra (versione per fusi orari europei, americani e in generale non australiani):
Separazione a circa 83 km di quota del primo stadio, che gira su se stesso per frenare e rientrare sullla Terra mentre il secondo stadio si accende e accelera la capsula Crew Dragon verso l’orbita.
Il primo stadio ricade verso la Terra, usando le alette per orientarsi e i motori per frenare, dirigendosi verso la nave appoggio situata nell’Atlantico.
Poco prima dell’atterraggio sulla nave Of Course I Still Love You, il primo stadio dispiega le zampe e riaccende il motore centrale per azzerare la propria velocità di discesa e appontare delicatamente sulla nave appoggio.
Appontaggio del primo stadio:
Dopo circa nove minuti, il secondo stadio si spegne e la Crew Dragon si separa, entrando in un’orbita preliminare.
Questa è la Crew Dragon vista con il dispositivo di attracco aperto.
La manovra di attracco alla Stazione (se volete cimentarvi, il simulatore online è presso iss-sim.spacex.com):
Il simulatore è molto realistico, con la stessa interfaccia del sistema reale, eppure mi sono qualificato lo stesso al primo tentativo. Il trucco è avere molta calma (ci ho messo circa mezz’ora) e annullare rollio, beccheggio e imbardata per poi concentrarsi sulla traslazione. Non bisogna “pensare aereo”; bisogna “pensare astronave”.
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